Libertà di stampa: un diritto minacciato - Nigrizia
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Giornata mondiale della libertà di stampa
Libertà di stampa: un diritto minacciato
Nel mondo, in quasi tre quarti dei paesi esaminati dall'indice di Reporter senza Frontiere la situazione è definita problematica, difficile e molto grave. La più virtuosa è l'Europa. In maglia nera Asia e Medio Oriente. Con Africa e America Latina posizionate nel mezzo
03 Maggio 2021
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libertà stampa

Come ogni anno dal 2002, Reporter senza frontiere (Rsf) ha pubblicato la sua classifica mondiale della libertà di stampa. Il World Press Freedom Index (indice mondiale della libertà di stampa) misura il livello di libertà dei media in 180 paesi e territori. L’indice valuta il livello di pluralismo, l’indipendenza dei media, l’ambiente in cui i media operano, l’autocensura, il quadro legale, la trasparenza e la qualità delle infrastrutture che supportano la produzione di notizie e informazioni. Non valuta la politica del governo.

I risultati

L’indicatore globale Rsf – la misura del livello di libertà dei media nel mondo – è migliorato leggermente nell’Indice 2020 (+0,9%), ma è peggiorato del 12% da quando questa misura è stata creata nel 2013. La percentuale dei paesi con la libertà di stampa giudicata “molto buona” o “buona” è rimasta invariata (8%); quella dei paesi la cui situazione è giudicata “molto grave” è aumentata di due punti (13%).

L’Europa continua a essere il continente in cui la libertà dei media è maggiormente garantita, seguita dall’America (anche se Stati Uniti e Brasile stanno diventando “modelli di ostilità” nei confronti dei media). L’Africa, al terzo posto, ha registrato grosse inversioni di tendenza, soprattutto sotto forma di detenzione arbitraria prolungata e attacchi online. La macroregione dell’Asia-Pacifico conta il maggiore aumento delle violazioni della libertà di stampa.

180 paesi presi in considerazione

La classifica 2020 è guidata dalla Norvegia (primato che vanta da 4 anni consecutivi), con un punteggio di 7,84, seguita da Finlandia (7,93) e Danimarca (8,13). L’ultima posizione (180a) è occupata dalla Corea del Nord (85,82), preceduta dal Turkmenistan (85,44) e dall’Eritrea (83,50). Quest’ultima continua a essere il paese africano con il peggiore livello di libertà di stampa (ha il maggior numero di giornalisti in prigione di tutta l’Africa subsahariana). L’Italia (23,69) guadagna due posizioni (dal 43° al 41° posto; era 46a nel 2018, 52a nel 2017, e 72a nel 2015).

Le vittime per la libertà di informazione

Cinquanta giornalisti sono stati uccisi nel 2020 a livello mondiale. La maggior parte di loro – quasi sette su dieci – sono morti lontani da zone di guerra. Si tratta di un bilancio “stabile”, rispetto ai 53 giornalisti uccisi nel 2019. In Africa, i giornalisti continuano a perdere la vita e gli assassini rimangono generalmente impuniti.

Secondo Rsf, 102 giornalisti sono stati uccisi nel continente negli ultimi 10 anni, la metà dei quali in Somalia, che rimane il paese più pericoloso per i giornalisti, nonostante i significativi progressi verso la punizione degli ufficiali di polizia e del personale militare che commettono violenze contro i lavoratori dei media.

Vistose cadute

Tre grandi “cadute” in Africa: le Comore (giù di 19 posizioni in classifica), il Benin (-17) e la Tanzania (-6), dove sono aumentati gli arresti e le detenzioni arbitrarie e prolungate. Perdono posizioni anche il Lesotho (-8), Algeria e Guinea-Bissau (-5), e Gabon (-6).

Ascese virtuose

La libertà di stampa rimane molto fragile nell’Africa subsahariana. Tuttavia, la caduta di diversi dittatori e governi autoritari negli ultimi anni in paesi come il Sudan (su di 16 posizioni), l’Etiopia (+11), il Gambia (+5), l’Angola (+3 posizioni), l’Rd Congo (+4), e lo Zimbabwe (+1), ha allentato il cappio sui giornalisti in questi paesi. Tra gli stati che hanno migliorato la loro posizione in classifica figurano Repubblica Centrafricana (+13), Niger (+9), Seicelle ed Eswatini (+6), Botswana, Nigeria, Gambia e Togo (+5).

I migliori

47 i paesi nel mondo in cui la stampa è libera o abbastanza libera. Tra questi, 7 sono africani

Eritrea
83,50 punteggio globale

Solo la Corea del Nord (85,82) e il Turkmenistan (85,44) hanno fatto peggio dell’Eritrea. Che ha anche il peggiore indice degli abusi contro giornalisti (72,36)

Namibia
23a in classifica mondiale

La posizione della Namibia (19,251), il paese migliore dell’Africa. Il Ghana, con il migliore punteggio per la situazione di base (16,08), ha perso tre posizioni in classifica, in seguito all’omicidio di un giornalista investigativo, Ahmed Hussein-Suale, nel gennaio 2019, ma l’indagine governativa non è riuscita a identificare i responsabili

 

Classifica

Paesi

Punteggio abusi

Punteggio della situazione di base

Punteggio globale 2020

Punteggio globale 2019

Variazione di posizione dalla classifica 2019

23

Namibia

0,00

19,25

19,25

18,95

0

25

Capo Verde

0,00

20,15

20,15

19,81

0

30

Ghana

47,00

16,08

22,26

20,81

-3

31

Sudafrica

16,09

22,41

22,41

22,19

0

38

Burkina Faso

0,00

23,47

23,47

24,53

-2

39

Botswana

0,00

23,56

23,56

25,09

+5

47

Senegal

10,99

23,99

23,99

25,81

+2

54

Madagascar

0,00

27,68

27,68

27,76

0

56

Maurizio

0,00

28,00

28,00

28,46

+2

57

Niger

0,00

28,25

28,25

29,26

+9

63

Seicelle

0,00

28,66

28,66

29,41

+6

68

Costa d’Avorio

16,09

28,94

28,94

29,52

+3

69

Malawi

6,93

29,32

29,32

29,36

-1

71

Togo

0,00

29,33

29,33

29,69

+5

72

Tunisia

0,00

29,45

29,45

29,61

0

75

Comore

21,97

29,77

29,77

27,91

-19

85

Sierra Leone

0,00

30,28

30,28

30,36

+1

86

Lesotho

0,00

30,45

30,45

29,74

-8

87

Gambia

6,93

30,62

30,62

31,35

+5

94

Guinea-Bissau

0,00

32,06

32,06

30,95

-5

95

Liberia

6,93

32,25

32,25

31,49

-2

97

Mauritania

44,66

29,51

32,54

31,65

-3

99

Etiopia

19,46

32,82

32,82

35,11

+11

103

Kenya

20,79

33,72

33,72

32,44

-3

104

Mozambico

6,93

33,79

33,79

32,66

-1

106

Angola

10,99

33,92

33,92

34,96

+3

108

Mali

0,00

34,12

34,12

35,23

+4

110

Guinea

21,97

34,34

34,34

33,49

-3

113

Benin

0,00

35,11

35,11

31,74

-17

115

Nigeria

47,71

32,61

35,63

36,50

+5

118

Congo

16,09

36,56

36,56

36,04

-1

120

Zambia

13,86

37,00

37,00

36,38

-1

121

Gabon

10,99

37,20

37,20

35,60

-6

123

Ciad

45,33

37,76

39,70

36,71

-1

124

Tanzania

13,86

40,25

40,25

36,28

-6

125

Uganda

21,97

40,95

40,95

39,42

0

126

Zimbabwe

26,39

40,95

40,95

42,23

+1

132

Rep. Centrafricana

10,99

42,87

42,87

47,27

+13

133

Marocco

50,94

40,75

42,88

43,98

+2

134

Camerun

37,38

43,17

43,28

43,32

-3

138

Sud Sudan

20,79

44,49

44,49

45,65

+1

141

Eswatini

0,00

45,15

45,15

49,09

+6

146

Algeria

29,96

45,52

45,52

45,75

-5

150

Rd Congo

47,96

48,57

49,09

51,71

+4

155

Rwanda

25,65

50,34

50,34

52,43

0

159

Sudan

42,63

55,24

55,33

72,45

+16

160

Burundi

28,33

55,33

55,33

52,89

-1

163

Somalia

57,40

54,93

55,45

57,24

+1

164

Libia

51,93

55,77

55,77

55,77

-2

165

Guinea Equatoriale

6,93

56,38

56,38

58,35

0

166

Egitto

68,88

53,81

56,82

56,47

-3

176

Gibuti

6,93

76,73

76,73

71,36

-3

179

Eritrea

72,36

83,50

83,50

80,26

0

Nota – Il punteggio per ogni indicatore va da 0 (massima libertà) a 100 (assenza totale di libertà). La prima colonna riporta l’indice degli abusi contro i giornalisti (uccisioni, arresti, incarcerazioni); la seconda, quello degli altri indicatori (pluralismo e indipendenza dei media, ambiente in cui essi operano, autocensura, quadro legale, trasparenza e qualità delle infrastrutture); la terza, riporta l’indice totale Rsf nel 2020; la quarta, l’indice totale Rsf nel 2019; la quinta, le variazioni in classifica: il segno ‘–’ indica la perdita di posizioni (peggioramento dell’indice); viceversa per il segno ‘+’.

 

 

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