Sudafrica: class-action di Chiesa cattolica e minatori contro aziende del carbone
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L’azione legale riguarda lavoratori colpiti da malattie polmonari negli ultimi 62 anni
Sudafrica: class-action di Chiesa cattolica e minatori contro le aziende del carbone
17 Agosto 2023
Articolo di Redazione
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Per la prima volta la Chiesa cattolica si schiera legalmente a fianco dei minatori contro i colossi minerari in Sudafrica.

La Conferenza episcopale dell’Africa australe (SABC) ha annunciato ieri d’aver depositato presso l’Alta Corte la documentazione per una class action contro il gigante minerario BHP, la sua controllata South32 e la sudafricana Seriti, ha detto all’agenzia AFP lo studio legale a cui è stata affidata l’azione legale collettiva.

La denuncia riguarda 17 ex e attuali minatori di carbone con malattie polmonari, rappresentati da Richard Spoors, un avvocato impegnato per la tutela dei diritti umani che ha già vinto un risarcimento in casi simili.

Il suo studio legale chiede compensazioni per tutti i minatori che hanno lavorato nelle suddette aziende dal 1965 ad oggi e hanno contratto malattie polmonari, ma anche per i famigliari dei lavoratori deceduti a causa di malattie indotte dalla polvere di carbone.

Pur conoscendo i rischi per i minatori – molti dei quali sono immigrati dai paesi vicini -, le aziende non sono riuscite a fornire ai propri dipendenti formazione, attrezzature e un ambiente di lavoro sicuro, secondo gli avvocati.

«Molto spesso gli ex lavoratori delle miniere non sono più membri dei sindacati e quindi non hanno i mezzi e la capacità di ricorrere legalmente alle grandi aziende responsabili delle loro malattie polmonari», ha detto l’arcivescovo di Città del Capo Stephen Brislin.

«Spetta quindi alla Chiesa prestare assistenza dove può… in modo che possano accedere al risarcimento che è loro legalmente dovuto», ha aggiunto.

Il carbone è un fondamento dell’economia sudafricana. Un settore che impiega quasi 100mila persone e rappresenta per il Sudafrica l’80% dell’energia utilizzata per la produzione di elettricità.

L’industria estrattiva è concentrata nella regione orientale di Mpumalanga che secondo Greenpeace ha l’aria più contaminata del mondo.

C’è da chiedersi dunque perché per ben 62 anni il potente sindacato sudafricano COSATU – alleato del partito di governo, l’African National Congress (ANC) e del Partito comunista sudafricano (SACP) – e in particolare il suo segretario generale nella provincia di Mpumalanga, David Thabo Mokoena, non abbia agito altrettanto decisamente a tutela della salute dei minatori.    

E probabilmente non è un caso che l’annuncio della Chiesa cattolica sia stato fatto proprio il 16 agosto, giornata di commemorazione del massacro di Marikana, avvenuto nel 2012, quando la polizia aprì il fuoco su una folla di minatori in sciopero che protestavano per salari e condizioni di lavoro migliori, uccidendone 34.

Una strage che 11 anni dopo resta ancora impunita.

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