Crediti carbone: vendesi CO2 al kg - Nigrizia
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Dubbi sul bazar delle emissioni
Crediti carbone: vendesi CO2 al kg
25 Settembre 2023
Articolo di Roberto Valussi
Tempo di lettura 2 minuti

Se l’azienda inquina ed emette Co2 nell’atmosfera, allora deve finanziare un attività che compensi quelle emissioni. Principio tanto semplice, quanto pragmatico. Se non si può sperare che le società smettano di inquinare dall’oggi al domani, meglio creare dei meccanismi che lo rendano il più esoso economicamente. Allo stesso tempo, si finanziano azioni che vanno a favore dell’ambiente.
In poche parole, è così che possiamo riassumere l’idea generale dietro il mercato dei crediti carbone. Un settore stimato da 2 miliardi di dollari nel 2021 e che potrebbe arrivare a 40 miliardi entro il 2030.
I paesi africani lo sperano bene. Avendo molti spazi verdi e poche industrie, è destinata ad essere nel lato di chi incassa i soldi dei crediti carboni e non di chi li sborsa.

Ma sono molte le criticità di questa formula in apparenza accontenta-tutti. Non solo il rischio di land grabbing e sfollamento di popolazioni (finalizzato a creare nuove aree verdi), ma e soprattutto il fatto di permettere alle aziende di continuare ad inquinare. Il tempo corrente esige misure che mettano in discussione il modo attuale di produzione economica.
Il mercato dei crediti carbone rischia di essere solo un obolo pagato all’ambientalismo per proseguire sulla linea maestra del business as usual.

video: @roberto.valussi
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