Etiopia: HRW chiede la scarcerazione di sette attivisti oromo
Etiopia Pace e Diritti Politica e Società
Gli indipendentisti detenuti illegalmente da anni per motivi politici
Etiopia: Human Rights Watch chiede la scarcerazione di sette attivisti oromo
25 Luglio 2023
Articolo di Redazione
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I leader dell'OLF detenuti. Da sinistra: Abdi Regassa, Kenassa Ayana, Dawit Abdeta, Michael Boran, Gada Gebissa, Gada Oljira e Lemmi Begna (Credit: Social Media, OMN)

L’organizzazione Human Rights Watch (HRW) ha chiesto al governo di Addis Abeba l’immediato rilascio di sette esponenti dell’opposizione oromo che da tre anni sono arbitrariamente detenuti dalle autorità etiopi a causa del loro coinvolgimento politico.

I prigionieri, membri del Fronte di Liberazione Oromo (OLF), gruppo di opposizione politica bandito per lungo tempo ma ora legalizzato che sostiene l’autodeterminazione dell’Oromia, erano stati arrestati dalla polizia regionale oromo tra il 2020 e il 2021, e tenuti in carcere nonostante molteplici ingiunzioni del tribunale che ne ordinava il rilascio.

Secondo HWR non è stata fornita finora alcuna accusa o giustificazione legale per la loro detenzione.

«Il governo etiopico dovrebbe rilasciarli immediatamente e garantire che la detenzione illegale non sia più utilizzata come strumento di repressione politica», ha dichiarato Laetitia Bader, vicedirettore di HRW per l’Africa.

Nella preparazione del rapporto, HRW ha condotto interviste telefoniche con parenti, avvocati difensori e un funzionario del partito OLF, oltre a esaminare i documenti del tribunale e le cartelle cliniche dei detenuti.

L’indagine, tra l’altro, ha scoperto casi di sparizioni forzate, detenzioni in isolamento, negazione di rappresentanza legale e contatti limitati con i membri della famiglia per periodi prolungati.

Abdi Regassa, membro del comitato esecutivo dell’OLF, sospettato di aver ucciso un agente di polizia alla periferia di Addis Abeba, dopo essere stato spostato in diverse località è stato tenuto in isolamento per otto mesi in un campo delle forze speciali oromo a Gelan.

Nel luglio 2020 i leader oromo Lammi Begna, Dawit Abdeta, Kenessa Ayana, Michael Boran e altri esponenti dell’opposizione e giornalisti sono stati arrestati dalla polizia dell’Oromia in seguito all’assassinio – ad oggi ancora impunito – del cantante e attivista oromo Hachalu Hundessa.

Anche loro sono stati in seguito trasferiti in varie località senza che ne fossero informati i familiari e gli avvocati. 

Nell’aprile 2023, infine, le stesse autorità dell’Oromia hanno trasferito sette detenuti da una stazione di polizia di Burayu, a Dukem, a sud-est di Addis Abeba, dove le famiglie li hanno localizzati una settimana dopo.

Benché i fascicoli contro Michael Boran, Kenessa Ayana e Gaada Gebissa siano stati chiusi tra novembre 2021 e gennaio 2022 per mancanza di prove, rimangono tutti e tre detenuti senza alcuna accusa.

Il rapporto ha inoltre evidenziato il deterioramento delle condizioni di salute di Kenessa Ayana che soffre di diabete cronico e complicazioni al fegato e che si serve di stampelle o di sedia a rotelle per muoversi, nonché di Gaada Gebissa, colpita da epatite B.

Sulla base di tutti questi elementi, HRW ha chiesto l’immediato rilascio dei sette oromo tuttora in prigione.

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