Etiopia: i leader del Tigray disponibili a trattative con Addis Abeba - Nigrizia
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Il conflitto dura da due anni e sta dissanguando il paese
Etiopia: i leader del Tigray disponibili a trattative con Addis Abeba
12 Settembre 2022
Articolo di Redazione
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(The Africa Report)
Debretsion Gebremichael capo del Tplf

«Il governo del Tigray è disponibile a prendere parte a un serio processo di pace sotto gli auspici dell’Unione africana. Siamo pronti ad un’immediata cessazione delle ostilità concordata comunemente, così da creare le condizioni favorevoli per eventuali trattative».

È la dichiarazione fatta ieri, primo giorno del nuovo anno in Etiopia, dalle autorità di Macallè, capitale dello Stato del Tigray. Le trattative porrebbero fine a due anni di un conflitto che ha provocato migliaia di morti, milioni di rifugiati e sfollati, e la distruzione di villaggi e città sia nel Tigray che nelle regioni limitrofe di Afar e Amhara.

Benché non vi sia stata finora una risposta da parte di Addis Abeba, che sostiene che ogni trattativa venga condotta nella capitale Addis Abeba, a sbloccare la situazione è il fatto che i tigrini hanno accettato che a condurre i negoziati sia il rappresentante dell’Unione africana (Ua), Olusegun Obasanjo, finora rifiutato da Macallè perché ritenuto troppo vicino alle posizioni di Addis Abeba. Il mandato dell’ex presidente nigeriano era stato peraltro riconfermato sabato scorso da Moussa Faki Mahamat, presidente della Commissione dell’Ua.

Nella dichiarazione di ieri nessuna precondizione è stata posta per avviare i negoziati. Mentre in precedenza il leader del fronte popolare per la liberazione del Tigray, Debretsion Gebremichael, aveva posto quattro condizioni per un cessate il fuoco: il libero accesso agli aiuti umanitari nel Tigray, il ritiro delle truppe eritree ancora presenti nel paese, il ritiro dei militari amhara dall’area occidentale del Tigray e il ripristino di tutti i servizi essenziali nella regione.

Mike Hammer, inviato degli Stati Uniti per il Corno d’Africa, nel messaggio di auguri per il nuovo anno etiopico, ha dichiarato dal canto suo: «Si auspica che le parti in conflitto abbiano il coraggio di scegliere il dialogo rispetto alla guerra, e partecipare in un processo che sotto l’egida dell’Unione africana conduca ad una pace duratura».

 

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