Sono passati 30 anni esatti dall’uccisione di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Giornalista la prima, cameraman il secondo. Freddati in un agguato a Mogadiscio, in una Somalia avvolta dalla guerra. 30 anni senza una verità giudiziaria. Non ci sono i nomi degli esecutori, men che meno quello dei mandanti. Addirittura non c’è un movente.
Eppure si sa quasi tutto. Il giudice per le indagini preliminari di Roma ha respinto per tre volte la proposta della Procura di archiviare le indagini. E ufficialmente l’inchiesta è ancora aperta. Sul caso ci sono davvero montagne di documenti. Se ne sono interessate cinque commissioni parlamentari. Sono state aperte inchieste, oltre che a Roma, anche ad Asti, Gaeta, Latina, Perugia, Reggio Calabria, Trapani, Milano, Udine. Sono nati premi giornalistici dedicati a Ilaria e a Hrovatin e sono fiorite associazioni che portano il loro nome. Ma alla fine, nonostante tutto questo e altro ancora, rimane un assassinio caduto nell’oblio, assieme ai mille depistaggi che questa storia porta con sé.
Parliamo di questa vicenda con Luciano Scalettari, giornalista tra i pochi, pochissimi, ad aver fatto indagini a riguardo. Ha scritto reportage, libri e ha fatto parte di una delle commissioni parlamentari che si sono occupate del caso.
Questa puntata è a cura di Gianni Ballarini.
Produzione e montaggio: Roberto Valussi.
Per orientarsi nella puntata:
02:08 – Perché sono stati uccisi Ilaria Alpi e Miran Hrovatin?
03:35 – Non un affare di Stato, ma di Stati
08:17 – Quanto erano scomode le indagini di Ilaria Alpi?
11:28 – Come le inchieste giudiziarie sono state depistate
15:16 – L’uscita dalla Commissione parlamentare d’inchiesta
16:50 – Altre ipotesi giornalistiche?
18:28 – Che figure sono state i genitori di Ilaria Alpi?
21:35 – Le motivazioni dietro un lavoro di inchiesta durato decenni