Kenya: ucciso dalla polizia il giornalista pakistano Arshad Sharif
Kenya
Poco chiare le circostanze dell’omicidio
Kenya: ucciso dalla polizia il giornalista pakistano Arshad Sharif
24 Ottobre 2022
Articolo di Redazione
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Arshad Sharif

Il presidente dell’Unione federale dei giornalisti pakistani (Pfuj), Afzal Butt, ha chiesto alle autorità del Pakistan di aprite un’inchiesta sull’omicidio in Kenya del famoso giornalista Arshad Sharif e di renderne noti i risultati.

Il reporter pakistano è stato ucciso la notte del 23 ottobre nella contea di Kajiado, nei dintorni della capitale Nairobi. I media kenyani affermano che l’uomo è stato colpito da proiettili sparati a un posto di blocco di polizia sull’autostrada Nairobi-Magadi, perché scambiato per un’altra persona. Con lui è stato ucciso anche il fratello Khurram Ahmed, mentre l’autista sarebbe stato ferito. Secondo la polizia non si sarebbe fermato a un checkpoint.

Arshad Sharif, 49 anni, è molto conosciuto in Pakistan, dove era stato uno dei principali conduttori nella tv nazionale ARY News, e più volte premiato per il suo lavoro. Specializzato in giornalismo investigativo, aveva coperto molti eventi politici per testate giornalistiche nazionali e internazionali. Feroce critico del governo pachistano, Sharif aveva lasciato il paese all’inizio di quest’anno dopo essere stato accusato di sedizione.

Quella della sua morte è una vicenda ancora molto fumosa su cui portavoce della polizia Bruno Shioso ha solo detto che le forze di sicurezza stanno indagando, senza fornire altri dettagli. Anche l’organismo indipendente di controllo della polizia (Ipoa), fa sapere di aver avviato indagini.

Ma sulle reali capacità di controllo dell’Ipoa molti sono i dubbi, come denunciato pochi mesi fa anche da Amnesty International. Basti pensare che proprio oggi si apre a Nairobi il processo a quattro poliziotti accusati di essere dietro una serie di omicidi, rapimenti e torture.

I quattro facevano parte della Special Services Unit, una squadra d’élite sciolta di recente dal presidente William Ruto. Da anni i suoi componenti erano accusati di estorsioni, sequestri di persona e uccisioni extragiudiziali. Tra le loro presunte ultime vittime ci sono due cittadini indiani scomparsi a luglio e i cui resti sono stati rinvenuti la scorsa settimana in una foresta nel Kenya centrale.

 

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