La lista dei “paesi sicuri” si allarga a Bangladesh ed Egitto - Nigrizia
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In Gazzetta la decisione del governo di inserire altri sei “stati sicuri” per i rimpatri di migranti. Si passa da 16 a 22
La lista dei “paesi sicuri” si allarga a Bangladesh ed Egitto
09 Maggio 2024
Articolo di Redazione
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Mentre si rimanda a data da destinarsi l’apertura dei centri in Albania, inizialmente prevista, secondo comunicazione governativa, il 20 di maggio, si procede ad aumentare la lista dei paesi considerati sicuri per i rimpatri di migranti irregolari. Con due new entry non di poco conto e destinate a esser dibattute: Bangladesh ed Egitto.

Bangladesh è il primo paese di provenienza dichiarato da chi sbarca via mare, a ieri su 17.666 persone sbarcate erano 3.425 quelle con questa origine. Un numero di migranti che si somma ai 1.043 di origine egiziana arrivati fino oggi dal Mediterraneo.

La decisione di includere l’Egitto nella lista di “paesi sicuri”, arriva non solo in un momento in cui non si è ancora chiuso il caso Giulio Regeni, ma a pochi giorni dalla recente prima udienza del processo in Corte d’Assise, in cui è emersa documentata l’inaffidabilità della gestione delle indagini da parte del governo: uno degli 007 egiziani, tra gli imputati nel processo per il sequestro e l’omicidio del ricercatore, era presente al sopralluogo condotto nel febbraio del 2016 dai team investigativi congiunti di Italia ed Egitto.

Oltre a Bangladesh ed Egitto, nell’ultimo aggiornamento della lista, pubblicato in Gazzetta ufficiale, secondo quanto stabilito dal decreto del ministero degli Esteri in concerto con quello dell’Interno, si aggiungono quattro paesi: Camerun, Colombia, Perù e Sri Lanka. Dichiarare questi stati come paese d’origine farebbe diventare più semplice la procedura dei rimpatri. O forse sarebbe meglio dire farà diventare più veloce l’esame delle domande di protezione e asilo.

Si allunga dunque la lista di quei “paesi sicuri” che fino a ieri comprendeva: Albania, Algeria, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Costa d’Avorio, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Nigeria, Senegal, Serbia e Tunisia. Con i nuovi sei si arriva a quota 22. La prassi delle liste non è obbligatoria e cambia da paese a paese. Basti pensare che la Spagna non la ha, mentre quella tedesca si compone di 9 stati e quella maltese di 24.

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