Namibia: vietate le esportazioni di minerali critici non lavorati
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Il governo vuole che i metalli siano trasformati localmente
Namibia: vietate le esportazioni di minerali critici non lavorati
12 Giugno 2023
Articolo di Redazione
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(The Namibian)
Estrazione del manganese

Il governo della Namibia ha deciso di vietare l’esportazione di minerale di litio e altri metalli critici, cioè di grande rilevanza per l’industria, come grafite, cobalto, manganese, che non sono stati lavorati localmente. È quanto emerge dalla relazione del Consiglio dei ministri letta in tv nazionale da Emma Theofilus, viceministra all’informazione.

Questa decisione, che non impedirà l’esportazione di «piccole quantità» dei minerali in questione, arriva mentre il paese sta attraendo sempre più investimenti nel settore minerario, grazie alle grandi riserve di metalli strategici. Oltre alle compagnie minerarie come Andrada Mining o Namibia Critical Metals, che stanno lavorando per sfruttare rispettivamente il litio e le terre rare, il governo ha firmato un accordo nel 2022 per fornire all’Unione europea minerali critici, assicurando che la loro lavorazione avvenga al livello locale.

Lo scopo del provvedimento mira a sviluppare un’industria di trasformazione locale, che dovrebbe posizionare la Namibia su altri punti della catena del valore dei metalli critici, oltre alla semplice estrazione. L’annuncio arriva poi in un momento in cui il governo vuole aumentare le sue entrate minerarie.

A fine di maggio, il ministro delle miniere Tom Alweendo aveva ventilato la possibilità che lo stato acquisisse quote di minoranza nelle società minerarie. Il governo aveva ricordato che «le risorse naturali sotto e sopra la superficie terrestre appartengono allo stato se non sono legalmente detenute altrove», e che può quindi esigere interessi sulle licenze rilasciate in futuro, rassicurando le aziende che già possiedono progetti minerari nel paese.

Sono soprattutto tre le grandi società minerarie che operano in Namibia: la Namibia Critical Metals, E-Tech Resources e Ondoto Rare Earth. Tutte presenti con progetti sulle terre rare, queste tre società hanno annunciato il 17 maggio la creazione di una joint venture volta a valutare la fattibilità di un impianto locale di separazione delle terre rare per rifornire il mercato dei veicoli elettrici e delle turbine eoliche a magneti permanenti.

Oltre a questa iniziativa, la Namibia ha a disposizione altre opzioni per accedere al valore aggiunto derivante dalla lavorazione dei suoi minerali: la cooperazione sub-regionale con altri paesi produttori, quali lo Zimbabwe o il Sudafrica, e un progetto avviato dalla Rd Congo e dallo Zambia.

 

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