Nigeria, Global Rights: in 3 anni oltre 800 omicidi extragiudiziali
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Gli attivisti nigeriani lo rivelano a tre anni dalla mobilitazione End Sars e dal massacro di Lekki Gate a Lagos
Nigeria, la denuncia di Global Rights: in 3 anni oltre 800 omicidi extragiudiziali
24 Ottobre 2023
Articolo di Redazione
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Negli ultimi tre anni in Nigeria sono stati commessi almeno 848 omicidi extragiudiziali. Più di 120 di questi si sono verificati nella sola prima metà dell’anno in corso. È quando denuncia Global Rights, un’organizzazione della società civile di base nel paese africano.

Gli omicidi, o esecuzioni, extragiudiziali avvengono quando elementi riconducibili a istituzioni di uno Stato uccidono un cittadino senza che questo sia stato sottoposto ad alcun procedimento di natura legale.

Le rivelazioni di Global Rights giungono nei giorni in cui in Nigeria si ricorda il terzo anniversario del cosiddetto “massacro di Lekki Gate” e più in generale di una mobilitazione contro la brutalità delle forze di sicurezza ricordata con il motto End Sars, dall’acronimo di una squadra speciale anti-rapina della polizia accusata di abusi sistematici contro la popolazione, poi sciolta grazie alle proteste.

Il 20 ottobre 2020 almeno 12 persone secondo Amnesty International e non meno di 20 secondo altre realtà della società civile nigeriana sono state uccise dalle forze armate nigeriane durante una manifestazione nei pressi del casello autostradale di Lekki, alle porte di Lagos, la città più popolosa del paese.

Le cifre denunciate da Global Rights includono le persone uccise durante quell’ondata di manifestazioni, che sarebbero almeno 143. Questa stima è superiore a quella indicata a esempio da Amnesty, che ha calcolato in 56 le vittime di quei giorni di repressione da parte delle forze di sicurezza.

La direttrice esecutiva dell’ong Abiodun Baiyewu ha affermato che i numeri denunciati dalla sua organizzazione sono relativi solo agli atti che si sono potuti verificare e sono quindi da considerarsi un arrotondamento per difetto. I dati relativi alle esecuzioni extra giudiziali vanno poi inseriti in un contesto, quello nigeriano, segnato da numerose fonti di violenza, come le attività di gruppi terroristici e organizzazioni di stampo mafioso e gli scontri intercomunitari. 

Nel 2020, l’anno della mobilitazione End Sars, sarebbero stati commessi 271 omicidi extragiudiziali; nel 2021 197, l’anno scorso 253 e nei primi sei mesi del 2023 almeno 127.

Il nodo impunità

Secondo gli attivisti uno dei nodi centrali della questione è anche rappresentato dall’impunità di cui godono gli autori di questi crimini. Global Rights lamenta a esempio che a oggi nessuna delle persone responsabili del massacro di Lekki è stata individuata e portata davanti la giustizia. Questo nonostante anche una commissione d’inchiesta dello stato di Lagos abbia confermato le responsabilità dei militari nel ferimento e nell’uccisione di decine di manifestanti.

La rete di attivisti Take it back Movement ha anche ampliato lo sguardo ai presunti mandanti della strage e ha evidenziato come né il governatore dello stato di Lagos Babajide Sanwo-Olu né l’allora capo di stato maggiore dell’esercito Tukur Yusuf Buratai, rimosso dall’ex presidente Muhammadu Buhari nel gennaio 2021, siano stati ritenuti responsabili per quanto avvenuto a Lekki e durante le proteste.

Nel 2020, sulla scia dell’indignazione popolare, il governo della Nigeria ha ordinato la creazione di 37 commissioni d’inchiesta sugli abusi commessi dalla squadra speciale Sars e sulle violenze che si sono verificati durante le proteste popolari, uno per ogni stato del paese compreso il territorio della capitale Abuja.

Secondo Global Rights solo tre degli organi giuridici hanno predisposto il pagamento di risarcimenti per le vittime degli abusi.

In oltre, 15 persone arrestate durante le proteste sono ancora in carcere. Secondo una denuncia di Amnesty la maggior parte di questi attivisti non sono stati ancora sottoposti a processo, mentre diversi detenuti sono stati torturati in carcere.

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