Il nuovo regolamento UE contro la deforestazione preoccupa i piccoli produttori in Africa
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Il nuovo regolamento UE contro la deforestazione preoccupa i piccoli produttori
20 Dicembre 2023
Articolo di Redazione
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Raccolta del caffè in Etiopia

Secondo quanto prescrive il regolamento dell’Unione Europea (UE) contro la deforestazione (EUDR), che entrerà ufficialmente in vigore a partire dal 30 dicembre 2024, gli importatori di prodotti di consumo e di materie prime come caffè, cacao, soia, olio di palma, bestiame, legname, gomma, carbone e carta – e di loro derivati come carne bovina, mobili o cioccolato – devono essere in grado di dimostrare che i beni acquistati non provengono da terreni frutto di deforestazione, pena sanzioni molto salate.

Di fatto – stando ai dati già raccolti – riguardo al caffè, alcune aziende europee hanno già pianificato una riduzione degli acquisti del prodotto dai piccoli agricoltori in Africa e altrove, ancor prima che venga ufficialmente posta in atto la legge, approvata il 31 maggio 2023, che vieterà la vendita di beni legati alla distruzione delle foreste, definita la seconda causa principale del cambiamento climatico dopo i combustibili fossili.

Alcune aziende importatrici, ad esempio, hanno già denunciato di recente un calo degli ordini negli ultimi mesi per il caffè dall’Etiopia, dove circa 5 milioni di famiglie di agricoltori dipendono da questo raccolto.

Hanno avvertito che le strategie di approvvigionamento adottate dalle aziende in vista dell’entrata in vigore della legge, rischiano di aumentare la povertà dei piccoli agricoltori e di far crescere i prezzi per i consumatori dell’UE, minando allo stesso tempo anche l’impatto dell’EUDR sulla conservazione delle foreste.

La Commissione europea, dal canto suo, ha affermato di avere definito diverse iniziative per aiutare i paesi produttori e i piccoli proprietari terrieri a conformarsi all’EUDR, inclusa quella lanciata alla COP28, dove l’UE e gli Stati membri hanno promesso 70 milioni di euro a tale scopo.

Ha aggiunto inoltre che alcuni piccoli agricoltori considerano il regolamento dell’EUDR un’opportunità positiva, soprattutto se accompagnata da misure di sostegno dell’UE, poiché li aiuterà a soddisfare la crescente domanda globale di prodotti di provenienza sostenibile.

La nuova legge dell’EUDR impone alle aziende di mappare digitalmente le proprie catene di approvvigionamento fino a includere i terreni in cui sono state coltivate le materie prime, il che potrebbe potenzialmente comportare il tracciamento di milioni di piccole aziende agricole in regioni remote.

Ma in numerosi paesi meno avanzati la copertura irregolare Internet renderà molto difficile tale mappatura, mentre commercianti ed esperti del settore affermano che le controversie sui diritti fondiari, le difficoltà nell’applicazione delle leggi e i conflitti tra gruppi etnici o clan rivali potranno impedire la ricerca stessa di dati sulla proprietà delle aziende agricole.

Obiezioni e dubbi riguardo alla nuova policy non sono dunque mancate: «In realtà, oggi in Europa nessuno è interessato al nostro caffè», ha dichiarato ad esempio in un recente webinar della World Coffee Alliance un rappresentante dell’Unione delle cooperative di coltivatori di caffè dell’Oromia, in Etiopia.

Ha affermato che la maggior parte dei coltivatori di caffè etiopici non ha mai sentito parlare dell’EUDR e che anche gli abitanti dei villaggi istruiti avrebbero difficoltà a raccogliere i dati richiesti in tempo.

Il caffè genera il 30-35% dei proventi totali delle esportazioni dell’Etiopia, di cui quasi un quarto venduto all’UE.

«Purtroppo i torrefattori si stanno spostando verso i grandi e ricchi coltivatori brasiliani. È davvero scioccante», ha aggiunto un commerciante di una delle principali società del settore del caffè. «Nei paesi dediti a questo commercio ci sono piccoli proprietari terrieri e intermediari addirittura analfabeti, e noi ci rivolgiamo a loro con una legge che nemmeno gli europei sono in grado di capire».

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