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Giufà / Maggio 2023
Papa Bergoglio: l’alternativa al sistema
Ha fretta. Non ha paura delle parole neanche quando critica l’ideologia meritocratica della tecnocrazia industriale, finanziaria e scientifica dominante
22 Maggio 2023
Articolo di Gad Lerner
Tempo di lettura 2 minuti
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Maurizio Landini e papa Francesco (Credit: La Stampa)

Questo articolo è uscito sulla rivista Nigrizia di maggio 2023

Sui manuali di storia del liceo l’enciclica Rerum Novarum, promulgata da Leone XIII nel 1891, veniva descritta come la risposta cattolica, d’ispirazione interclassista, alla questione sociale imposta dal movimento socialista nella massima fase espansiva del capitalismo. La nascita di leghe operaie e contadine, spesso di matrice anticlericale, veniva vissuta come un’insidia dalla Chiesa, rimasta da poco orfana del suo potere temporale.

Chissà che effetto avrebbe fatto agli alti prelati dell’epoca la visione della Sala Nervi del Vaticano affollata da cinquemila delegati della Cgil, guidati dal segretario Maurizio Landini, ricevuti in udienza da papa Francesco. È successo pochi mesi or sono, il 19 dicembre 2022, e a mio parere l’evento non è stato considerato in tutto il suo inedito significato storico.

Ripercorrendo il tragitto sistematico e coerente del magistero sociale di Jorge Bergoglio, intrecciato alla predicazione della conversione ecologica del pianeta e alla denuncia della follia bellicista, non pare forzato definirlo più radicale di quello del “sindacato rosso”. Questo papa ha fretta, non si concede neutralità di sorta in materia di sfruttamento, lavoro povero, precariato. Non ha paura delle parole neanche quando critica l’ideologia meritocratica della tecnocrazia industriale, finanziaria e scientifica dominante.

Chi sottovaluta gli effetti della sintonia che Francesco ha instaurato con le rappresentanze sindacali, con il movimento giovanile di Friday for future e con i movimenti di base impegnati ad altre latitudini, e la minimizza richiamandosi magari a etichette superate come “cattocomunismo” e “terzomondismo”, rischia di ignorare la portata di quel che sta accadendo.

Questa rete di opposizione a un sistema che produce ricchezza per pochi e sofferenza per molti, è vero, non ha sembianze politiche definite. Indica un’alternativa per il momento embrionale. Ma è gravida di potenzialità sorprendenti perché la fede nel cambiamento – la storia ce lo insegna – racchiude in sé vocazioni laiche e religiose che non si escludono mai a vicenda.    


Rerum Novarum

Enciclica che costituisce ancora oggi un documento fondamentale della dottrina sociale del cattolicesimo. Pur ribadendo l’avversione al socialismo e il carattere naturale della proprietà privata, incoraggia, in nome del solidarismo cristiano, l’accordo reciproco tra lavoratori e datori di lavoro, condanna come ingiusta una eccessiva sperequazione della ricchezza, ammette l’intervento dello stato a tutela dei lavoratori (riposo festivo, limitazioni dell’orario di lavoro ecc.) e riconosce la liceità delle organizzazioni operaie

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