Quaranta africane verso il Mondiale - Nigrizia
Sport
Quaranta africane verso il Mondiale
23 Gennaio 2020
Articolo di Vincenzo Lacerenza
Tempo di lettura 4 minuti
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Calcio / Qatar 2022
Il sorteggio della fase a gruppi delle eliminatorie ha decretato quali saranno le sfide tra le quaranta nazionali africane per conquistare uno dei cinque posti assegnati al continente al Mondiale 2022. Centoventi incontri che promettono spettacolo.

Causa riprogrammazione della Coppa d’Africa, tornata come da consuetudine nell’inverno boreale, il pallone comincerà a rotolare solo ad ottobre, ma le qualificazioni mondiali, zona africana, hanno già preso forma la sera del 21 gennaio al Cairo.

In una sala del lussuosissimo Nile Ritz Carlton Hotel della capitale egiziana, infatti, ha avuto luogo il sorteggio della fase a gruppi delle eliminatorie verso il prossimo Mondiale.

Il sorteggio

Il tutto si è svolto secondo una vecchia formula già usata in passato e poi accantonata dalla FIFA, prima di essere nuovamente riesumata per questa edizione: le 40 nazionali africane in gioco (le 14 superstiti del primo turno + le 26 meglio quotate), in sostanza, sono state sistemate in 10 gruppi da 4, seguendo la stella polare di quattro diverse fasce d’appartenenza, predeterminate in base al ranking FIFA del 19 dicembre 2019.

Quello appena svoltosi, però, non è stato il primo e non sarà nemmeno l’ultimo sorteggio prima del Mondiale: alla fine della fase a gironi, infatti, spetterà ancora all’urna del Cairo decidere il destino delle 10 qualificate (le vincenti di ogni girone), abbinandole tra di loro nella composizione dei 5 spareggi decisivi.

Le 5 vincenti, poi, voleranno finalmente in Qatar per rappresentare il continente africano nella più importante e prestigiosa kermesse planetaria, in programma nel paese mediorientale dal 21 novembre al 18 dicembre del 2022.

Storia, fascino e tradizione

Una data ancora lontana, ma niente paura. Fino ad allora non mancherà lo spettacolo: 40 squadre e 10 gruppi, calcolatrice alla mano, significano qualcosa come 120 partite tutte da gustare. Molte sono quelle affascinanti, ricche di storia e tradizione.

Su tutte svetta la sfida tra Camerun e Costa d’Avorio, due giganti del calcio africano con insieme 10 partecipazioni iridate (7-3 per i Leoni Indomabili, che sono anche la nazionale africana con il maggior numero di presenze ai Mondiali), sorteggiate entrambe nel gruppo D.

Una sorta di déjà-vu, visto che era già successo nelle eliminatorie verso Germania 2006: quella volta a spuntarla, grazie anche ad un incredibile errore dal dischetto dell’allora interista Pierre Womé nella decisiva sfida del Camerun con l’Egitto, furono gli Elefanti di Drogba e Yaya Touré, approdati per la prima, storica volta, alla fase finale di un Mondiale.

Una gara passata alla storia per la qualificazione iridata della Costa Avorio, ma soprattutto per quello che successe dopo negli spogliatoi di Kharthum – dove gli Elefanti avevano appena battuto il Sudan – quando un cristiano del sud come Didier Drogba lanciò un appello in mondovisione per chiedere la fine della guerra civile ivoriana, abbracciando simbolicamente un musulmano del nord come Yaya Touré.

Rievoca dolci ricordi al Togo, invece, l’accoppiamento con il Congo-Brazzaville. L’8 ottobre del 2005, infatti, fu proprio un 2-3 a Brazzaville a concludere l’entusiasmante cavalcata di Adebayor e compagni, certificando la prima, storica qualificazione iridata (Germania 2006) degli Sparvieri.

Vantano una discreta storia anche Algeria-Burkina Faso, remake dello spareggio pre-Brasile 2014 vinto dalle Volpi del Deserto; e Marocco-Guinea, “finale” non ufficiale della Coppa d’Africa del 1976 sollevata dai Leoni dell’Atlante capitanati dal leggendario Ahmed Faras.

L’analisi dei gruppi

Per il Marocco e i campioni in carica dell’Algeria non ci dovrebbero essere grossi ostacoli sulla strada verso gli spareggi, anche se Djamel Belmadi ha preferito non sbottonarsi troppo: «Il cammino sarà lungo e complicato. Siamo ottimisti, ma dobbiamo rimanere umili e non sentirci sicuri di niente. Oltre al Burkina Faso, con cui abbiamo vinto lo spareggio nel 2013, dovremmo affrontare Niger e Gibuti, due squadre che ammetto di conoscere poco», ha spiegato il commissario tecnico dell’Algeria.

Agevole, almeno sulla carta, dovrebbe essere il compito anche per Senegal, Ghana e Nigeria, a cui l’urna ha riservato tra le altre la Liberia, esattamente vent’anni dopo l’appassionante battaglia per un posto al Mondiale nippo-coreano vinta per un solo punto dalle Super Eagles a discapito delle Lone Stars guidate all’epoca dall’ex milanista George Weah, oggi presidente della Repubblica.

Più impegnativi, invece, sembrano essere i gironi dell’Egitto di Salah, atteso da una interessantissima sfida “made in premier” con il Gabon di Aubameyang, e della Tunisia, che ritrova la Guinea Equatoriale dopo il vespaio di polemiche scoppiato alla Coppa d’Africa del 2015.

Grosse chance di passare ai barrage, infine, paiono esserci per la Repubblica democratica del Congo, finita nel gruppo J, il più equilibrato e incerto del lotto, ma soprattutto per il Mali, l’unica nazionale del pot 1 a non aver mai raggiunto la fase finale di un Mondiale. A Bamako sono ansiosi di scoprire se finalmente questa sarà la volta buona.

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