Rwanda: arrestato il genocida Fulgence Kayishema - Nigrizia
Armi, Conflitti e Terrorismo Rwanda
Si trovava in Sudafrica. Era braccato dal Tribunale penale internazionale per il Rwanda
Rwanda: arrestato il genocida Fulgence Kayishema
26 Maggio 2023
Articolo di Redazione
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(The Glitters)
Sudafrica, l'arresto di Fulgence Kayishema

Si chiama Fulgence Kayishema, ha 62 anni ed è accusato di aver ucciso, il 15 aprile 1994, più di 2mila persone che si erano rifugiate nella chiesa di Nyange in Rwanda. Era in fuga dal 2001.

I procuratori del Tribunale penale internazionale per il Rwanda (Tpir) hanno annunciato che è stato arrestato mercoledì scorso in Sudafrica, nella città di Paarl situata nella provincia del Capo Occidentale. Ora dovrà essere giudicato per genocidio, complicità in genocidio e crimini contro l’umanità.

Il genocidio in Rwanda ha avuto luogo tra aprile e luglio del 1994, è stato compiuto principalmente da milizie di etnia hutu e le vittime – in gran parte di etnia tutsi, ma anche hutu moderati – sono state almeno 500mila.

Gli inquirenti sostengono che Kayishema ha «direttamente partecipato alla pianificazione e all’esecuzione di questo massacro, in particolare si è procurato della benzina, l’ha versata nella chiesa colma di rifugiati e ha appiccato le fiamme». E ancora: «Non avendo conseguito le fiamme l’esito voluto, Kayishema e altri hanno utilizzato un bulldozer per abbattere la chiesa e seppellire così chi vi si trovava all’interno».

Finora il Tpir ha condannato 62 persone e altre si trovano sul banco degli imputati.

Dal 1994, il Rwanda è governato dal Fronte patriottico rwandese e dal suo leader Paul Kagame. Un regime tutsi che continua a utilizzare i “dividendi” del genocidio per impedire qualsiasi opposizione politica. E che fonda la pacificazione del paese sul controllo minuzioso della vita dei cittadini.

Il Rwanda di Kagame è uno stato di polizia che insegue e uccide all’estero gli oppositori, e che contribuisce alla destabilizzazione del nordest della Repubblica democratica del Congo, sostenendo gruppi armati filo-rwandesi e succhiando le risorse minerarie del paese confinante.

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