Sale in Africa la febbre da podcast - Nigrizia
Kenya Nigeria Podcast Sudafrica
Il fenomeno esploso in pochi anni con un’ondata di novità e cambiamento
Sale in Africa la febbre da podcast
Un’industria che in meno di un decennio ha registrato un aumento costante e rapido, evolvendosi nella tecnica e nella qualità. Con Sudafrica, Nigeria e Kenya come i centri di maggiore produzione
02 Novembre 2023
Articolo di Antonella Sinopoli
Tempo di lettura 5 minuti

Laddove prima c’era la radio ora ci sono i podcast. Non che la prima in Africa sia sparita, ma la diffusione degli smartphone, i collegamenti Internet e la naturale predisposizione dei giovani a sperimentare e utilizzare le nuove tecnologie digitali ha fatto esplodere questa modalità di comunicazione e informazione.

Una modalità che per natura ha l’imprinting dell’oralità e dell’attitudine all’ascolto.

Intrattenimento, cultura, approfondimenti di cronaca, politica, arte, cucina: non c’è un solo ambito che oggi non abbia il suo spazio, il suo moderno storyteller, il suo guru (maschile o femminile). Spesso seguito non solo nel proprio paese ma all’estero.

Perché questo è uno dei vantaggi di queste trasmissioni: trascendere confini e culture. Arrivare dove altrimenti non si potrebbe e aiutare così a conoscerla in maniera meno stereotipata quest’Africa energica, creativa, multiforme e dalle innumerevoli voci.

Importante, ovviamente, il ruolo dei podcast nel continente stesso. Per diffondere opinioni, idee, storie. E magari ispirare – nei molti aspetti e angolazioni degli argomenti trattati – chi ascolta.

In meno di un decennio l’industria dei podcast in Africa è notevolmente cresciuta e si è evoluta nella tecnica e nella qualità.

Secondo una ricerca di Africa Podfest, i podcast prodotti in Africa hanno visto un aumento costante e rapido tra il 2017 e il 2023, con Sudafrica, Nigeria e Kenya come i centri di maggiore produzione. Ma il trend continua a crescere in molti altri paesi.

Del resto basta osservare la mappatura che quasi non si fa in tempo ad aggiornare. Un database prezioso che dà la misura della ricchezza dell’attività di podcasting. Eppure, fino a pochi anni fa tutto questo era ancora relativamente nuovo in Africa.

Secondo uno studio di Edison Research, nel 2019 solo il 22% dei sudafricani aveva sentito parlare di podcasting rispetto al 77% dei cittadini statunitensi. La situazione non era così diversa in altri paesi.

In Kenya, per esempio, solo un paio di anni fa, fino al 60% non sapeva cosa fosse un podcast. Sembra invece che in particolare quest’anno si stia rivelando assai prolifico per la nascita di nuove trasmissioni ma anche per il consolidamento di quelle nate in un momento in cui pensarle e realizzarle era da pionieri.

Oltretutto oggi anche sempre più giornalisti e testate stanno utilizzando questo mezzo per raggiungere un pubblico più giovane. E non mancano consigli tecnici e approfondimenti su come realizzare un podcast di successo, quali software utilizzare, come guadagnarsi la fiducia e l’interesse degli ascoltatori.

Interessante per capire l’evoluzione del settore l’intervista a Molly Jensen – CEO di Afripods, piattaforma panafricana che ospita podcast, naturalmente di autori africani, con il proclamato scopo di Amplify Africa – e James Smart, caporedattore della Newsroom Production per il Nation Media Group con sede in Kenya.

Nell’articolo, tra le altre cose, si affronta la questione della monetizzazione, di quanto spesso la narrazione dei fatti da parte di bravi autori, colmi addirittura la carenza di notizie e approfondimenti da parte delle testate mainstream, e delle donne podcaster che stanno guidando quest’onda di novità e cambiamento.

Solo l’imbarazzo della scelta

Ma come si fa ad entrare in questo ricco, variegato, enorme mondo? Conoscerne e sceglierne i contenuti, lasciarsi coinvolgere e stimolare dalle voci, dai suoni, dalle cose raccontate?

Un consiglio è quello di leggere con attenzione e cliccare qua e là questa utile lista (non completa né definitiva, naturalmente) a cura di Hope Ibiale e pubblicata su Afrokritic. Un elenco di trenta must listen podcast che davvero faranno la differenza nella nostra/vostra conoscenza del continente subsahariano. Ne citiamo qualcuno.

Cominciamo con le conversazioni sulla musica e la cultura pop, F&S Uncensored, di Feyikemi Akin-Bankole e Simi Badiru, dove non mancano interviste ai creativi dell’industria musicale africana. Talmente noto e ben riuscito che lo scorso anno è stato selezionato come beneficiario del fondo New Africa Podcast di Spotify.

Non si può non parlare di Africa is a Country (AIAC) condotto dallo scrittore ed editore sudafricano Will Shoki. Il podcast – che non ha cadenza fissa – fornisce un’analisi approfondita dell’attualità, dello sport e della cultura in Africa e nel resto del mondo.

Un misto di podcast e audiolibro è l’audace Nipe Stories, condotto dal giornalista e attivista queer kenyano Kevin Mwachiro. Dal suo lancio nel 2017, il podcast è uno dei pochi incentrato su brevi storie africane e narrazioni queer.

È sicuramente nella categoria dei pionieri il podcast Le avventure dalla camera da letto delle donne africane che esplora le relazioni e la sessualità. A condurlo le ghanesi Nana Darkoa Sekyiamah e Malaka Grant, motivate a cambiare la narrativa sulle donne africane.

Podcast originale anche Mantalk.ke, condotto da Eli Mwenda e Oscar Koome, incentrato sulla discussione di questioni sociali e personali come la cura di sé, la paternità, la mascolinità tossica e il femminismo. Il podcast è recentemente diventato il primo nell’Africa subsahariana a produrre un’intera stagione a Londra con Spotify Studios.

Centrato su un altro tema molto specifico è MedxTex Africa che tratta le innovazioni relative alla salute digitale e alle tecnologie sanitarie in Africa.

Infine – ma ne abbiamo solo citati una piccolissima parte – Africa Rights Talk impegnato a informare sui diritti delle persone. Con conversazioni che approfondiscono argomenti come la salute mentale dei bambini, i diritti delle donne e la sicurezza informatica.

Copyright © Nigrizia - Per la riproduzione integrale o parziale di questo articolo contattare previamente la redazione: redazione@nigrizia.it