Sudafrica: crolla l’affluenza al voto amministrativo - Nigrizia
Politica e Società Sudafrica
Solo 10 milioni circa i votanti alle comunali del 1 novembre
Sudafrica: crolla l’affluenza al voto amministrativo
In 27 milioni hanno disertato le urne. Ѐ il dato più basso dal 1994. In calo i consensi per l’African National Congress, a vantaggio dei Combattenti per la libertà economica di Julius Malema e della neonata ActionSA, guidata dall’ex sindaco di Johannesburg Herman Mashaba
02 Novembre 2021
Articolo di Efrem Tresoldi (da Johannesburg)
Tempo di lettura 4 minuti
Sudafrica elezioni
(Credit: Efrem Tresoldi / Nigrizia)

Scioccante il basso numero di votanti, è il titolo di apertura di stamattina del quotidiano nazionale The Star. Circa 10 milioni di sudafricani, secondo le prime stime, sono andati a votare alle elezioni comunali che si sono svolte in tutto il paese il 1 novembre, mentre alle precedenti amministrative del 2016 i votanti erano stati 26 milioni. L’affluenza più bassa finora registrata dal 1994, inizio della democrazia. Ciò significa che 27 milioni di persone hanno rinunciato ad esercitare il loro diritto di voto.

Una fetta sempre più importante della popolazione adulta ha manifestato in questo modo la propria delusione nella politica e nei partiti, da tempo al centro di innumerevoli scandali di corruzione e inefficienza. A poco sono serviti gli sforzi di tutte le forze politiche, in primis dell’African national congress (Anc), che nella loro campagna elettorale hanno affrontato il tema dell’astensionismo cercando di motivare l’elettorato a non perdere l’opportunità dell’esercizio del voto per realizzare un’inversione di rotta dell’attuale stato di cose. 

Come ulteriore incentivo il ministero della sanità aveva anche predisposto siti di vaccinazione anti-Covid in mille seggi elettorali. 

Nei giorni precedenti le elezioni, in alcune località ci sono state manifestazioni di cittadini che sono scesi in strada per protestare contro le amministrazioni locali per la protratta mancanza di erogazioni di servizi fondamentali come luce, acqua, sanità, con l’intenzione di impedire lo svolgimento delle elezioni.

A motivo di tutto ciò, il presidente Cyril Ramaphosa ha disposto il dispiegamento di 10mila soldati per presidiare i seggi in alcune zone a rischio nelle province di KwaZulu-Natal, Gauteng e Capo Orientale. Da quanto risulta, finora non ci sono stati episodi di violenza significativi nella giornata di ieri, e il voto si è svolto in maniera ordinata e pacifica.

È diventato virale, invece, il video che riprende un poliziotto a Città del Capo che con forza ha trascinato fuori dal seggio Hellen Zille, fondatrice di Alleanza democratica (Da). Colpevole, a detta del poliziotto, di fare campagna elettorale a favore del suo partito, quando invece sembra che avesse invitato la gente sul posto a non lasciare il seggio dopo che si erano registrati rallentamenti nell’accettazione dei voti, dovuti a difficoltà tecniche della macchina elettorale.

In più di un’occasione persone che si erano registrate per votare non hanno potuto esercitare il loro diritto perché il loro nome non era stato scritto nell’elenco digitale. La commissione elettorale indipendente ha ammesso che si sono verificati errori come questi ma si è giustificata dicendo che ha avuto troppo poco tempo per organizzare al meglio le elezioni.

Chi scrive ha visitato una decina di seggi nella città di Johannesburg e nell’area periurbana di Vosloorus come osservatore elettorale della Commissione giustizia e pace della Conferenza episcopale sudafricana. Le persone si sono recate ai seggi a partire dalle 7 della mattina fino all’orario di chiusura, alle 21 della sera. I votanti hanno atteso con pazienza in fila il loro turno, spesso senza distanziamento interpersonale come richiesto dalle norme vigenti anti-Covid, ma tutti con indosso la mascherina.

La scarsa presenza di giovani era evidente tra i votanti, la maggior parte dei quali erano adulti e anziani. L’astensionismo appare più evidente tra i giovani che, con una disoccupazione al 64,4% tra i 15 e i 24 (la più alta al mondo), sono tra coloro che più di tutti non si vedono rappresentati in una classe politica che poco ha fatto per dare loro speranza in un futuro migliore.   

Intanto a Pretoria, nel centro operativo nazionale della Commissione indipendente elettorale, procede il conteggio dei voti che provengono dai 24 mila seggi in tutto il paese. Mentre l’esito del voto sarà comunicato il 4 novembre, secondo i primi dati disponibili, l’Anc si conferma primo partito, anche se in calo rispetto al passato, seguito da Alleanza democratica e, in terza posizione, dal partito dei Combattenti per la libertà economica (Eff) di Julius Malema.    

Alleanza democratica, che attualmente gestisce 24 comuni, sembra essere in grado di espandere la propria presenza. Tuttavia, ad avvantaggiarsi maggiormente del calo di consensi dell’Anc pare siano l’Eff di Malema e la neonata ActionSA guidata da Herman Mashaba, ex sindaco di Johannesburg ed ex Anc, che dovrebbero ottenere i migliori risultati.

 

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