Sudan: la guerra si intensifica, espandendosi in Darfur e Kordofan
Armi, Conflitti e Terrorismo Sudan
Il conflitto sempre più orientato lungo linee etnico-tribali
Sudan: la guerra si intensifica, espandendosi in Darfur e Kordofan
15 Giugno 2023
Articolo di Redazione
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Bombardamenti su Khartoum

A due mesi esatti dall’inizio del conflitto in Sudan la situazione appare in rapido deterioramento. La guerra tra l’esercito e i paramilitari Forze di supporto rapido (RSF) si sta espandendo e intensificando, attirando gruppi armati – in particolare quelli con affiliazioni etnico-tribali – e attori esterni, impegnati nella fornitura di armamenti.

Dalla capitale Khartoum i combattimenti si sono estesi anche alla vasta regione occidentale del Darfur – dove le forze armate sudanesi appaiono chiaramente in affanno – e a quelle del Kordofan settentrionale e meridionale, dove le RSF si stanno spingendo.

La situazione è particolarmente grave nello Stato del Darfur occidentale, il cui governatore, Khamis Abbakar, è stato rapito e ucciso ieri a El Geneina, poche ore dopo un suo intervento ad Al Hadath TV nel quale accusava apertamente le RSF e le milizie ciadiane alleate per la morte di centinaia di civili della comunità masalit, parlando di un “genocidio” in corso. Diverse fonti ritengono responsabili del suo assassinio le forze paramilitari.

Di “crimini contro l’umanità” ha invece parlato il contestato capo della missione Onu in Sudan (UNITAMS), Volker Perthes, riferendosi al dilagare della brutalità in Darfur.

Sempre ieri è intervenuto anche il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres dicendosi sconvolto dalla violenza su larga scala nella regione e “molto preoccupato per la sua crescente dimensione etnica, così come per le notizie di violenze sessuali“.

Ad ampliarsi è anche la crisi umanitaria. In due mesi più di 2,2 milioni di persone sono fuggite dalle loro case. Di queste, quasi 1 milione e 700mila sono sfollate internamente e oltre 500mila sono fuggite nei paesi vicini, secondo gli ultimi dati diffusi ieri dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (IOM). Per loro mancano cibo, acqua e medicine.

Dei 45 milioni di abitanti del paese, oltre la metà (25 milioni) ora dipendono dagli aiuti umanitari per la sopravvivenza, secondo l’Onu. L’Arabia Saudita, nel ruolo di mediatore assieme agli Stati Uniti, ha annunciato che il 19 giugno si terrà una conferenza internazionale sugli aiuti al Sudan. (MT)

 

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