Uganda: apre il primo conto corrente islamico del paese - Nigrizia
Economia Politica e Società Uganda
Accessibile anche ai non musulmani, fornirà credito a interessi zero
Uganda: apre il primo conto corrente islamico del paese
21 Ottobre 2022
Articolo di Redazione
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La Uganda Finance Trust Bank (Uft) ha lanciato il primo conto corrente per privati e aziende, conforme alla shari’a islamica, attivo in Uganda. Una delle caratteristiche di questo conto, chiamato Halal, è che non addebita interessi sui prestiti di denaro concessi dalla banca.

Un aspetto non secondario in un paese in cui il 21,4% della popolazione (meno di 45 milioni) vive sotto la soglia di povertà, ovvero con meno di due dollari al giorno.

L’apertura di questo tipo di offerta bancaria fa parte delle politiche del governo per permettere che anche alle fasce a basso reddito, che rappresentano la maggioranza dei cittadini, abbia un più ampio accesso al credito. E infatti, il nuovo conto sarà accessibile a chiunque, e non solo ai musulmani.

Ad aprire la strada è stata una legge approvata lo scorso luglio che consente alle banche commerciali di offrire servizi bancari islamici.

«Finalmente abbiamo una banca che si adatta alle nostre convinzioni religiose», ha commentato a Kampala l’imam Ibrahim Kasozi, invitando «tutti i musulmani ad aprire un conto in questa banca».

In generale la finanza islamica ha ancora una presenza ridotta nel continente, ma Moody’s Investors Service in un recente rapporto, prevede un notevole aumento nei prossimi 10 anni. Una crescita legata all’aumento della popolazione musulmana che attualmente rappresenta il 40% dei circa 530 milioni di abitanti.

Nell’Africa subsahariana, a dicembre 2021, le attività bancarie islamiche costituivano solo il 2% delle attività bancarie nazionali globali. E questo nonostante la presenza di circa il 15% della popolazione musulmana mondiale. Questo a causa, in particolare, di bassi livelli di inclusione bancaria, scarsa consapevolezza pubblica, risparmi interni limitati e, fino a poco tempo fa, scarsa attenzione da parte dei governi.

Nordafrica a parte, fanno eccezione il Sudan, il cui sistema bancario è pienamente conforme alla shari’a, e Gibuti, dove le attività bancarie islamiche costituiscono circa il 25% delle attività del settore bancario.

 

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