Rwanda: la memoria del genocidio è patrimonio dell’umanità
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Quattro memoriali dei massacri avvenuti nel 1994 sono entrati a far parte della lista dell’UNESCO
Rwanda: la memoria del genocidio è patrimonio dell’umanità
21 Settembre 2023
Articolo di Redazione
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Parte del memoriale rwandese di Murambi

«Un simbolo di solidarietà universale e uno strumento significativo per prevenire il genocidio e combattere la negazione». Ibuka, una rete di organizzazioni impegnate a mantenere viva la memoria del genocidio avvenuto in Rwanda nel 1994, ha commentato così la decisione dell’UNESCO di inserire quattro memoriali della tragedia nella sua lista dei luoghi Patrimonio dell’umanità.

I siti selezionati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura sono i memorial di Murambi, Nyamata, Bisesero e Gisozi, quest’ultimo nei pressi della capitale Kigali.

Ognuno di questi luoghi ricorda quanto avvenuto fra aprile e luglio del 1994, quando estremisti della comunità hutu uccisero fra 500mila e 800mila cittadini rwandesi della comunità dei tutsi, ma anche hutu contrari alla carneficina. Solo il complesso commemorativo di Murambi conserva le spoglie di circa 50mila vittime dei massacri.

L’Unesco ha annunciato l’inserimento dei memoriali nell’ambito della 45esima riunione del Comitato per il patrimonio dell’umanità, riunito in questi giorni in Arabia Saudita.

Dei 45 nuovi siti accolti nella lista – 33 di carattere storico e 9 di tipo naturalistico – altri cinque si trovano in Africa. Uno sempre in Rwanda, il Nyungwe National Park, poi due in Etiopia e uno rispettivamente in Tunisia e Repubblica del Congo.

Si va dall’isola di Djerba, avamposto tunisino ricco di testimonianze storiche di varie epoche, al parco nazionale di Odzala-Kokoua, massiccio forestale congolese, baluardo per elefanti e grandi primati.

Le aggiunte rese note in questi giorni sono state accolte con soddisfazione in Africa, ma i numeri dell’UNESCO dicono di una ripartizione dei siti patrimonio dell’umanità ancora molto squilibrata a favore dell’Europa e Nord America, dove si trova circa un terzo del totale dei luoghi scelti dall’ente dell’ONU.

In Africa, su un totale di 1199 siti, se ne trovano 103, 56 culturali, 42 naturali e 5 misti.

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