Waya, una banca digitale “inclusiva” tra Stati Uniti e Kenya
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Il co-fondatore David Waigwa Wachira: “vogliamo valorizzare il fondamentale ruolo delle diaspore negli USA e nel mondo”
Waya, una banca digitale “inclusiva” tra Stati Uniti e Kenya
L’istituto con sedi nei due paesi fornisce servizi finanziari e facilita l’invio di rimesse di immigrati, minoranze e americani a reddito medio-basso, ovvero di quelle fasce di popolazione solitamente escluse o con accesso limitato ai servizi bancari
05 Aprile 2024
Articolo di Redazione
Tempo di lettura 3 minuti

Come molti emigrati africani e di altri paesi, anche i kenyani che vivono all’estero inviano alle rispettive famiglie ogni anno milioni di dollari servendosi di servizi bancari e finanziari di vario genere.

Una nuova istituzione bancaria digitale, Waya, opera negli Stati Uniti per facilitare il trasferimento di denaro verso il Kenya e altri paesi.

«La nostra ricerca ha indicato che i problemi delle rimesse degli immigrati facevano parte di un più ampio problema di esclusione finanziaria prevalente negli Stati Uniti», ha dichiarato David Waigwa Wachira, amministratore delegato e co-fondatore, tre anni fa, dell’istituto di servizi bancari e finanziari digitali.

«Questi gruppi spesso non hanno accesso ai servizi bancari, impedendo loro di risparmiare, investire e accedere al credito. Il nostro obiettivo era fornire un ecosistema finanziario inclusivo, offrendo servizi bancari accessibili, educazione finanziaria e opportunità di creazione di credito», ha spiegato.

La banca digitale è stata progettata, quindi, – dice Wachira – soprattutto per immigrati, minoranze e americani a reddito medio-basso.

Prima di questa sua iniziativa, Wachira aveva un ottimo lavoro come analista presso la Banca Mondiale negli USA. Si è licenziato dopo il lancio di Waya, che un anno dopo era stata inserita nel programma della IBM che garantisce tra l’altro il mantenimento e la protezione dei dati sensibili delle operazioni bancarie.

«La nostra azienda ha le sue sedi principali negli Stati Uniti e in Kenya – racconta Wachira -; abbiamo scelto il Kenya perché ad esso sono legato essendo il mio paese di nascita, nonostante abbia trascorso poi gran parte della mia vita adulta e professionale all’estero».

La banca, spiega, collabora strategicamente con vari istituti finanziari locali e fornitori di servizi di pagamento (tra cui Mastercard), sviluppando congiuntamente i prodotti offerti e fornendo ai partner la sua tecnologia.

In cambio, Waya sfrutta le loro licenze e reti per offrire servizi ai suoi clienti africani».

Attualmente, Waya ha un team di 43 dipendenti permanenti, conta oltre 10mila utenti attivi e circa 50mila download da vari app store.

Fornisce conti bancari digitali negli Stati Uniti sia per privati ​​che per aziende; servizi che includono carte di debito virtuali e fisiche, trasferimenti istantanei gratuiti di denaro tra utenti Waya e bancari nazionali tramite bonifico.

E ha in programma di ampliare le operazioni lanciando nuovi trasferimenti internazionali di denaro in oltre centodieci paesi.

I conti Waya sono assicurati fino a 250mila dollari attraverso una banca partner, che fa parte della Federal Deposit Insurance Corporation negli Stati Uniti.

E, assicura l’amministratore delegato, garantisce piena trasparenza e sicurezza in tutte le operazioni, grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate per proteggere le informazioni dei clienti e prevenire attività illecite come il riciclaggio di denaro e il finanziamento legato al terrorismo.

Wachira si mostra fiducioso per il futuro: «La strada da percorrere è impegnativa, ma siamo determinati a rendere i servizi finanziari sempre più accessibili e inclusivi, sia negli Stati Uniti che a livello globale, insistendo sull’importanza di far riconoscere il ruolo delle comunità di immigrati e minoranze, in particolare negli Stati Uniti e in tutto il mondo, così da offrire soluzioni che soddisfino le loro crescenti esigenze».

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