Uganda: silurato il capo dell’esercito per i suoi tweet provocatori
Politica e Società Uganda
Sotto accusa gli ultimi interventi del figlio del presidente sul Kenya e Giorgia Meloni
Uganda: silurato il capo dell’esercito per i suoi tweet provocatori
05 Ottobre 2022
Articolo di Redazione
Tempo di lettura 4 minuti
Muhoozi Kainerugaba con la moglie Charlotte Nankunda Kainerugaba

Che Muhoozi Kainerugaba, primogenito del presidente ugandese Yoweri Museveni – e considerato fino ad ora suo probabile successore -, amasse particolarmente lanciare proclami e provocazioni su Twitter era già evidente da mesi, tanto da meritarsi l’appellativo di “generale twittatore”. Ma la sua ultima serie di interventi social gli è costata cara.

Ieri il padre, 78 anni, al potere dal 1986, lo ha rimosso dal prestigioso incarico ricoperto al comando delle forze terrestri dell’esercito. Per addolcirgli l’amara pillola, Museveni ha comunque deciso di promuoverlo da tenente generale a generale e di mantenere il suo posto come consigliere presidenziale senior per le operazioni speciali. Al suo posto Museveni ha nominato il tenente generale Kayanja Muhanga.

Nei giorni scorsi Kainerugaba ha postato una serie di tweet provocatori nei quali, tra l’altro, minacciava ripetutamente l’invasione del vicino Kenya, proponendo l’unificazione dei due paesi, utilizzando ancora una volta la sua usuale retorica anticolonialista e di fratellanza comune tra i popoli vicini.

E poi ancora, proclamandosi vicino al presidente uscente Uhuru Kenyatta, ritiratosi dopo due mandati come prevede la Costituzione: “Il mio unico problema con il mio amato fratello maggiore è che non si è presentato per un terzo mandato. Avremmo vinto facilmente!”. E ancora, rispondendo a un commento: “Amo i miei parenti kenyani. Costituzione? Norma di legge? Stai scherzando! Per noi c’è solo la Rivoluzione e presto ne verrai a conoscenza!”

Dichiarazioni che evidentemente non sono piaciute oltreconfine dove si sono scatenate ampie proteste social-mediatiche e probabilmente anche istituzionali. Ma che hanno d’altra parte anche aumentato i suoi consensi, almeno su Twitter, dove ha raggiunto di recente i 600mila followers.

Il militare 34enne solo in seguito si è scusato, sostenendo che si fosse trattato di dichiarazioni scherzose: “Non avrei mai picchiato l’esercito kenyano perché mio padre mi aveva detto di non provarci mai! Quindi la nostra gente in Kenya dovrebbe rilassarsi!” Ma ormai, evidentemente, il limite era già stato passato.  

In più occasioni negli ultimi mesi Kainerugaba aveva acceso la rabbia tra alcuni ugandesi che considerano i suoi frequenti tweet pericolosi, suscitando preoccupazione anche tra i governi di altri paesi della regione. Come quando intervenne a sostegno dell’invasione russa dell’Ucraìna, dei ribelli etiopici del Tigray, in guerra contro le truppe federali.

O altri ancora, a sostegno dei miliziani legati al governo rwandese dello “zio” Paul Kagame nell’est della Rd Congo. Costringendo un imbarazzato portavoce dell’esercito a smentite e scuse ufficiali.  

Ma le sue mire espansioniste da tastiera si sono spinte anche oltre il continente, fino in Italia, con una serie di tweet nei quali si diceva pronto a “conquistare l’Italia con bovini e amore”.

Un riferimento a un suo precedente intervento, nel quale offriva 100 mucche per sposare la nuova premier italiana Giorgia Meloni.

E insistendo, il giorno dopo, con un commento all’onoreficenza consegnata al “mio buon amico”, l’ambasciatore italiano a Kampala Massimiliano Mazzanti, che “negozierà il prezzo della sposa”.  

Per l’oppositore Robert Kyagulanyi, alias Bobi Wine, leader della Piattaforma di unità nazionale (Nup), la promozione di Muhoozi Kainerugaba al grado di generale è un passo verso la sua incoronazione a presidente dell’Uganda.

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