L’Italia rinvia all’inizio dell’anno prossimo la sua Conferenza con l’Africa prevista per novembre, nelle stesse ore in cui in Turchia giungono decine di ministri e centinaia di imprenditori del continente per partecipare a un Forum economico con Ankara.
Una concomitanza di fatti che interroga l’idea di Africa come priorità della politica estera italiana più volte dichiarata dal governo anche nell’ottica di non cedere alla competizione con nuovi attori sempre più attivi nel continente. Fra questi c’è anche Ankara, la cui presenza economica nel continente aumenta in modo costante da anni.
Ieri il ministero degli esteri e della cooperazione internazionale ha reso noto che “alla luce del peggioramento del contesto internazionale di sicurezza, la conferenza Italia-Africa prevista per il mese di novembre è stata rinviata all’inizio del 2024”. Un quasi certo riferimento questo, al nuovo violento conflitto scoppiato la scorsa settimana fra Israele e gruppi armati palestinesi. Oltre 2.800 le vittime delle ostilità fino a ora.
La Farnesina ha aggiunto che lo slittamento della Conferenza all’anno prossimo “consentirà anche un migliore coordinamento con gli altri eventi dell’agenda internazionale ed in particolare le riunioni dell’Unione Africana e della presidenza italiana del G7, durante la quale l’Africa avrà un ruolo centrale”. La conferenza che si svolgerà quindi nel 2024 è stata preceduta da tre conferenze di livello ministeriale che si sono svolte rispettivamente nel 2016, 2018 e 2021. L’incontro voluto dal governo Meloni potrebbe coinvolgere anche capi di stato e governo.
Il viaggio in Congo e Mozambico
La nota del ministero è stata pubblicata alla viglia della partenza per il Mozambico e la Repubblica del Congo della prima ministra Giorgia Meloni e dell’amministratore delegato di ENI Claudio Descalzi.
I tempi della missione, che prevede incontri con i due rispettivi capi dello Stato, e Filipe Nyusi e Denis Sassou Nguesso, sono stati dimezzati sempre a causa di quanto sta avvenendo in Medio Oriente. Il viaggio della premier e di Descalzi, cominciato ieri sera, durerà solo 24 ore. Nel corso del suo incontro con il capo dello stato mozambicano Meloni ha confermato che la Conferenza Italia-Africa,è stat posticipata «per cercare di capire meglio il quadro della situazione internazionale che intanto sta evolvendo».
Nelle intenzioni del governo l’iniziativa con l’Africa doveva essere l’occasione per presentare il cosiddetto Piano Mattei per l’Africa, annunciato per la prima volta a gennaio. L’iniziativa vuole costituire una nuova strategia di relazioni economiche e politiche con la regione ispirata a “un modello di cooperazione non predatorio, in cui entrambi i partner devono poter crescere e migliorare”.
Il nuovo quadro di rapporti con i paesi africani ha anche l’obiettivo di promuovere la riformulazione delle alleanze strategiche dell’Italia sul piano energetico, resosi necessaria con lo scoppio della guerra fra Russia e Ucraìna l’anno scorso. Non a caso una delle prime occasioni in cui Meloni ha citato il piano è stata una visita ad Algeri che lo scorso gennaio ha propiziato un accordo per “rafforzare la sicurezza energetica” fra ENI e l’azienda di stato per l’energia algerina Sonatrach.
Anche i paesi scelti per la visita di oggi sono fondamentali in questo senso. Ad aprile 2022, due mesi dopo il lancio dell’invasione dell’Ucraìna da parte della Russia, Italia e Congo-Brazzaville hanno siglato una lettera d’intenti per l’aumento della produzione e dell’export di gas. Ad aprile ENI ha inaugurato nel paese un progetto di liquefazione di gas naturale ritenuto, a detta dello stesso cane a sei zampe, “una delle principali iniziative per la diversificazione degli approvvigionamenti”.
Il Mozambico non è meno rilevante. Nel paese ENI opera in alcuni dei più grandi giacimenti di gas naturale del mondo. Lo scorso novembre l’azienda italiana ha spedito in Europa il primo carico di gas naturale liquefatto dalla sua piattaforma galleggiante Coral Sul Flng. La provincia in cui si concentra l’attività mineraria è da sei anni l’epicentro di un conflitto fra Maputo e milizie armate di ispirazione jihadista. Il tema sarà fra quelli discussi oggi da Nyusi e Meloni.
Il Forum a Istanbul
Ieri intanto è cominciato a Istanbul quarto Türkiye – Africa Business and Economy Forum. Stando a quanto affermato dal ministro del commercio di Ankara Omer Bolat, nella città turca sono giunti 24 fra ministri e vice ministri africani mentre sono circa 3.900 gli imprenditori turchi e del continente a lavoro durante la conferenza.
Secondo i dati del ministero degli esteri turco, l’attività economica e commerciale e la presenza politica del paese in Africa è in aumento costante, come dimostrano i dati sul volume di scambi commerciali, i numeri delle iniziative private turche nel continente e di rappresentanze diplomatiche nella regione.
Tendenze che dovrebbero essere quantomeno registrare a Roma. La consapevolezza della presenza di nuovi competitor nel continente – oltre e di più della Turchia anche Russia e Cina – è stata più volta citata dai dirigenti del governo. Per adesso si può essere certi di una cosa: il Piano Mattei può aspettare.