Isura tv, la piattaforma che promuove la cultura amazigh - Nigrizia
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Intervista all’ideatore del progetto, il doppiatore algerino Samir Aït Belkacem
Isura tv, la piattaforma che promuove la cultura amazigh
Diffondere e tutelare l’eredità culturale della Cabilia. Nasce così la piattaforma streaming algerina che distribuisce film d’animazione in lingua tamazight. Un’esperienza, racconta Belkacem a Nigrizia, che può essere un modello per altre culture nel mondo
05 Maggio 2023
Articolo di Nadia Addezio
Tempo di lettura 5 minuti

Il 18 marzo scorso il doppiatore algerino cabilino Samir Aït Belkacem ha lanciato con il suo team di produzione cinematografica Isura.tv, una piattaforma streaming che raggruppa i film d’animazione da lui e dalla sua équipe doppiati in cabilo (taqbaylit), la lingua che parlano gli algerini originari della regione Cabilia, a nord dell’Algeria.

Si tratta di una varietà della lingua tamazight parlata dalle popolazioni amazigh, comunemente conosciute come “berbere”, che conta oltre 20 milioni di parlanti in Africa e nel mondo, e che in Algeria è stata riconosciuta come “ufficiale” nel 2016.

Isura.tv rappresenta la missione che Belkacem porta avanti da quasi 20 anni: diffondere e tutelare l’eredità culturale cabilina e amazigh, in generale. Impegno che lo ha portato nel 2017 a ricevere un riconoscimento internazionale con il Premio Ostana – Scritture in lingua madre, un’iniziativa che annualmente riunisce persone che realizzano opere in madrelingua con l’obiettivo di difendere e promuovere le lingue e culture minoritarie. 

Abbiamo parlato con Samir Aït Belkacem per sapere di più del progetto Isura.tv e del suo intento di promuovere la cultura amazigh nel mondo.

Com’è iniziata la sua carriera da doppiatore? E nello specifico, perché ha deciso di doppiare in cabilo?

Inizierei dicendo che appartengo a un popolo e a una regione che ha sempre lottato per il riconoscimento della propria identità con i mezzi che aveva a disposizione. Lavorare nel doppiaggio si è rivelato essere un modo per sopperire alla mancanza di produzione culturale e cinematografica kabyle, oltre che una buona alternativa per far divertire i nostri figli nella loro lingua madre.

Il doppiaggio è divenuto così un mezzo di espressione linguistica per promuovere la nostra lingua. Quindi direi che, al di là dell’aspetto tecnico e cinematografico, c’è anche l’aspetto militante.

Questa attività nasce nel 2004, ai tempi non ci saremmo aspettati un successo del genere. Cominciammo doppiando L’Era glaciale per la prima volta in kabyle, un lavoro amatoriale che ebbe tuttavia un enorme successo perché realizzato in una lingua popolare e accessibile a tutti. Insomma, potrei dire che a portarmi al doppiaggio sia stato il caso. Dopo questa esperienza, creai il primo studio di doppiaggio in Algeria, Studio Double Voice Production (Sdv Prod). 

A quale pubblico si rivolge Isura.tv?

Isura è stata lanciata dalla Cabilia per arrivare agli algerini cabilini, ma il suo obiettivo è raggiungere ogni persona del mondo amazigh. Per il momento su Isura.tv sono presenti le produzioni kabyle, ma vogliamo ampliarla affinché diventi un punto di partenza per promuovere tutte le culture amazigh nel mondo, oltre che costruire un legame con altre culture, come quelle occidentali. Vogliamo quindi internazionalizzare la nostra cultura promuovendone altre. Isura.tv mira a essere una piattaforma streaming internazionale.

Quando e come nasce l’idea di realizzare il progetto Isura.tv?

L’idea nasce quattro anni fa, quando ci siamo accorti che il classico circuito del marketing cinematografico stava mutando, in particolare per quanto riguarda il mercato dei dvd. Abbiamo deciso così di unirci alla modernità seguendo l’evoluzione del mercato e optando per il digitale, traendo ispirazione dall’emergere di Netflix. In poche parole, abbiamo voluto “sfruttare” le nuove tecnologie per metterle al servizio della nostra cultura.

Quali sono i prossimi passi da compiere?

Il prossimo passo è battere Netflix! Scherzi a parte, dobbiamo intanto perfezionare Isura.tv e consolidarla prima in Algeria, perché – si sa – tutte le nuove idee hanno bisogno di tempo per essere accettate.

È importante che le persone comprendano che dietro questo progetto, che offre un nuovo modo di vedere la televisione, c’è molto lavoro, soprattutto per quanto riguarda la connessione, le tessere di abbonamento, le produzioni locali, il doppiaggio e le produzioni amazigh che saranno integrate nella nostra piattaforma. Un lavoro di miglioramento del servizio e della user-experience per rendere la nostra piattaforma più efficiente, più accessibile.

Per noi Isura.tv è una grande sfida per creare un legame tra produttore e consumatore: quando lo spettatore si iscrive alla nostra piattaforma, non lo fa solo per divertirsi, ma anche per incoraggiare il produttore a creare un’attività culturale ed economica. Penso che l’attività culturale non debba essere considerata gratuita, ma anzi… è necessario che i cittadini vi partecipino. 

Sulla piattaforma è possibile scegliere, alla voce “tamazight”, tra talatinit e tifinagh. Può dirci di più al riguardo?

Talatinit e tifinagh sono la stessa lingua: tamazight. Usano le stesse regole grammaticali e si basano sulla stessa logica di linguaggio. Quello che cambia è il carattere: talatinit usa caratteri latini, tifinagh no, poiché ha un suo alfabeto. Abbiamo deciso di inserire queste due possibilità per lasciare che ogni persona amazigh scelga il proprio carattere di scrittura per riconoscersi al meglio.

Cosa pensa dello status della cultura amazigh e della lingua tamazight in Africa in generale e in Algeria in particolare: sono tutelate e realmente riconosciute?

Isura è una grande sfida in Algeria. La sua creazione è un traguardo importante per la cultura amazigh, in quanto rappresenta la prima piattaforma dedicata alla produzione amazigh. Vogliamo proteggere questo progetto dotandolo di tutti gli elementi tecnici necessari, soprattutto vista la situazione attuale nel Maghreb.

Vogliamo rimanere nel quadro culturale ed evitare considerazioni politiche. Siamo convinti che solo produzione, idee e nuovi progetti possano promuovere la cultura amazigh. Non bastano atti politici come il riconoscimento e le leggi.

I grandi progetti iniziano sempre con una piccola idea e credo che possiamo esportare la nostra esperienza per promuovere la nostra lingua tra italiani, francesi e altri popoli di culture “minorizzate”. La nostra esperienza può servire da modello per altre culture!

 

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