Madagascar: contadini denunciano l'esproprio delle terre
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6mila ettari di coltivazioni sarebbero finiti nelle mani di politici grazie a dei prestanome
Madagascar: contadini denunciano l’esproprio delle terre e chiedono un’inchiesta
23 Gennaio 2024
Articolo di Redazione
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Dopo le recenti denunce nei confronti dell’italiana Tozzi Green, ancora un caso di accaparramento di terre in Madagascar. L’associazione locale di difesa contadina FIMA (Fikambanan’ny Masikoro Arivolahy), in un comunicato diffuso il 22 gennaio chiede allo Stato ad aprire un’inchiesta per far luce su un’operazione di land grabbing compiuta da alte autorità tramite prestanome nella zona di Bas Mangoky nel sud-ovest dell’isola, dove circa 2mila famiglie di contadini non hanno più accesso ai loro appezzamenti agricoli.

“Nel 2015 è stato effettuato un lavoro immenso per l’irrigazione di questa zona di quasi 6mila ettari”, spiega il vicepresidente di FIMA, Elia Rabevahiny.

La costruzione di un nuovo canale di irrigazione “fa aumentare di valore tutti questi campi di riso, kabaro, cipolle e manioca. Ma nel 2022, a questi agricoltori che avevano occupato la terra per generazioni è stato detto che c’erano altre persone che avevano titoli e che sono i veri proprietari di questa terra”.

In pratica, invece di un censimento e poi della restituzione dei lotti titolati e delimitati, come promesso inizialmente dalle autorità locali, queste terre sarebbero state assegnate ad altre persone al di fuori di queste comunità.

Tra queste figurano, secondo l’associazione, il governatore della regione di Atsimo-Andrefana, Edally Tovondrainy Ranoelson, che presiede anche la commissione competente per la riassegnazione dei terreni.

Tra i beneficiari ci sarebbe anche il nuovo ministro dell’Istruzione superiore ed ex presidente dell’Università di Toliara, Andriamanantena Razafiharison.

Tutti negano di aver acquisito le proprietà e minacciano azioni legali. Il governatore regionale, però, ammette che ci sia stato effettivamente un tentativo di accaparramento di terreni da parte di persone che definisce “trafficanti di terra”, senza fornire ulteriori spiegazioni.

L’emittente francese RFI, che riporta la notizia, segnala anche che tre agricoltori sono stati incarcerati alla fine di dicembre “per distruzione di proprietà pubblica” dopo aver denunciato il caso di esproprio.

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