Mali: rottura in vista tra ex-ribelli Tuareg e Bamako - Nigrizia
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I delegati del Coordinamento del Movimento dell’Azawad lasciano Bamako. Gli Accordi di Algeri del 2015 sempre più lettera morta
Mali: rottura in vista tra ex-ribelli Tuareg e Bamako
11 Agosto 2023
Articolo di Redazione
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È sempre più tenue, al limite dell’inesistente, il filo che tiene unito il governo del Mali agli ex-ribelli tuareg del Coordinamento del Movimento dell’Azawad (CMA). Quest’ultimo ha chiesto negli ultimi giorni ai suoi rappresentanti di stanza a Bamako, di lasciare la capitale maliana. 

Attaye Ag Mohamed, capo della delegazione del CMA ha dichiarato «l’assenza di dialogo e di interlocutori sulle questioni di fondo, in congiunzione con la persistenza di eventi sul terreno hanno spinto la direzione del CMA a chiedere ai suoi rappresentati di lasciare la capitale».

A spingere verso un ulteriore passo verso una rottura di fatto è stato un attacco mortale avvenuto il fine settimana scorso in una loro base al confine con la Mauritania, costato la vita a due dei suoi membri. Il CMA ha accusato apertamente le truppe della FAMA, l’esercito maliano, e dei mercenari di Wagner, di essere responsabili dell’attacco.

I rapporti con la giunta militare si sono rivelati complicati sin dall’installazione dei golpisti al potere. Il CMA gli rimprovera di non essere aperti al dialogo e di essere disinteressati ad applicare gli Accordi di Algeri del 2015, che avevano messo fine alla ribellione tuareg nel nord del Mali. 

A preoccupare il CMA al momento è anche la prossima partenza delle truppe della Minusma, la missione militare dell’Onu in Mali, che ha presidiato il nord del paese. Bamako gli ha chiesto a inizio luglio di fare le valigie entro la fine dell’anno. E il CMA teme che a sostituirle saranno gli effettivi della FAMA e di Wagner, soprattutto nella regione di Timbuctu. Il che rappresenterebbe ai loro occhi una violazione dell’accordo di cessate il fuoco raggiunto con lo stato maliano nel 2014. 

È difficile prevedere l’esito di una spaccatura formale. Senz’altro per Bamako significherebbe un ulteriore perdita di controllo del territorio nazionale. Basti pensare che a fine giugno, il CMA ha boicottato il referendum costituzionale (ritenuto in contrasto con gli Accordi di Algeri) impedendo il voto nelle sue zone di influenza, nel nord del paese. 

Inoltre Bamako ha già perso il controllo di ampie parti del centro e centro nord, dove i due gruppi jihadisti dell0 Stato Islamico e del GSIM la fanno da padrone. 

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