Mauritania: studentessa incriminata per blasfemia - Nigrizia
Mauritania
Le autorità islamiche chiedono la condanna a morte
Mauritania: studentessa incriminata per blasfemia
28 Luglio 2023
Articolo di Redazione
Tempo di lettura 2 minuti
Una studentessa mauritana durante gli esami (Credit: UNICEF)

Una studentessa di una scuola secondaria della Mauritania è stata arrestata in seguito all’accusa di blasfemia per avere insultato il profeta Maometto.

La giovane il mese scorso, in una prova degli esami di maturità, avrebbe usato, secondo l’accusa, un linguaggio offensivo nei confronti del profeta.

I media locali hanno riportato che le autorità islamiche avrebbero chiesto al tribunale la pena di morte per la ragazza.

Un funzionario della Procura della Repubblica nella capitale Nouakchott, ha dichiarato che la giovane diciannovenne è stata incriminata per “mancanza di rispetto e presa in giro del Profeta, e utilizzo dei social network per minare i sacri valori dell’islam”.

Qualche giorno prima il Consiglio islamico degli studiosi mauritani aveva emanato un nuovo editto in merito alla pena capitale, su richiesta del presidente Mohamed Ould Ghazouani, che aveva chiesto loro di fare chiarezza riguardo alle misure riguardanti la blasfemia.

Nonostante la legge del paese preveda la pena capitale, dal 1987 non è stata posta in atto alcuna esecuzione.

Un caso simile si era verificato nel 2014, quando un blogger mauritano, Mohamed Ould Cheikh Ould Mkhaitir, era stato arrestato e in seguito condannato a morte per blasfemia per un articolo in cui aveva criticato l’uso della religione per giustificare la schiavitù e la discriminazione nei confronti dei mauritani neri.

Il blogger, scontati quasi cinque anni di carcere, era stato rilasciato e aveva deciso di lasciare il paese.

A parte la pena capitale, in Mauritania chi viene accusato di violazioni minori, non ritenute blasfeme, può subire fino a due anni di carcere e pagare un’ammenda stabilita dal tribunale.

Copyright © Nigrizia - Per la riproduzione integrale o parziale di questo articolo contattare previamente la redazione: redazione@nigrizia.it