Usman Baba-Ngelzerma, segretario generale dell’Associazione Myetti allevatori della Nigeria (Macban), ha dichiarato ieri che sono stati raccolti i corpi di 47 pastori fulani uccisi in un bombardamento sul villaggio di Rukubi, nell’area di Doma (sul confine tra gli Stati centrali di Nazarawa e Benue).
Attacco che ha scatenato scontri tra le autorità di Benue e la comunità fulani tra i due stati.
In base alle dichiarazioni della polizia dietro l’attacco, avvenuto presumibilmente dall’aria, ci sarebbero i militari, il cui scopo era di colpire terroristi e banditi che proliferano nell’area.
In un simile attacco (un bombardamento aereo da parte dei militari) lo scorso novembre nello stato settentrionale di Zamfara erano rimasti uccisi 64 civili.
Il generale maggiore Musa Danmadami, negando ogni responsabilità dell’esercito, ha sostenuto l’assoluta professionalità delle forze armate della Nigeria, le cui operazioni, ha detto, si basano su precisi calcoli e intelligence militare.
In piena campagna elettorale, si assiste purtroppo nel paese a un aumento dell’insicurezza in molte regioni, perpetrata da gruppi jhadisti e bande armate, con sequestri e violenze sulle persone e distruzione di proprietà.
Il governatore di Nasarawa, Abdullahi Sule, e il portavoce del comando di polizia di Nasarawa, Ramhan Nansel, confermando l’incidente, hanno dichiarato che è in corso un’inchiesta, in collaborazione con altre agenzie di sicurezza e agenti del governo locale, per capire le circostanze dell’attacco e identificare e arrestare i colpevoli.
L’aeronautica militare nigeriana è stata al centro delle critiche negli ultimi anni per aver ripetutamente fallito in precisione durante le sue operazioni.
Dal 2017, l’esercito nigeriano ha effettuato non meno di otto attacchi errati contro civili e tutti sono terminati senza che alcun funzionario sia stato ritenuto responsabile.