La Somalia rompe i rapporti diplomatici con l’Etiopia - Nigrizia
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Mogadiscio espelle l’ambasciatore etiopico e richiama il suo rappresentante ad Addis Abeba. Ordinata anche la chiusura dei consolati in Somaliland e Puntland
La Somalia rompe i rapporti diplomatici con l’Etiopia
Alla base della decisione la dichiarazione di completa autonomia dello stato-regione del Puntland rispetto al governo federale e le manovre di Garowe e Hargeisa per stringere accordi commerciali con Addis Abeba
05 Aprile 2024
Articolo di Redazione
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Il presidente somalo Hassan Mohamud (a sinistra) e il suo omologo etiopico Abiy Ahmed in un incontro il 12 giugno 2023 (Credit: Villa Somalia/X)

La federazione somala si sgretola, mentre cresce la tensione con l’Etiopia.

Partiamo dai fatti più recenti. Ieri, dopo una riunione del governo presieduta dal primo ministro Hamza Abdi Barre, Mogadiscio ha ordinato l’espulsione dell’ambasciatore etiopico Muktar Mohamed Ware, cui ha dato 72 ore di tempo per lasciare il paese.

Allo stesso modo il governo ha immediatamente richiamato il proprio ambasciatore ad Addis Abeba e ordinato la chiusura dei due consolati etiopici ad Hargeisa, in Somaliland, e a Garowe, nella regione semiautonoma del Puntland.

Quest’ultima disposizione è stata però respinta dalle due regioni settentrionali che hanno entrambe rivendicato la loro piena autonomia rispetto al governo federale.

La Somalia accusa Addis Abeba di “interferenze” per un Memorandum d’intesa firmato con il Somaliland, territorio auto-proclamatosi indipendente nel 1991 ma che il governo centrale continua a considerare parte integrante della Somalia. In base all’accordo, siglato il 1° gennaio, Hargeisa concede all’Etiopia – alla disperata ricerca di uno sbocco commerciale al mare – 20 chilometri della sua costa sul Golfo di Aden per insediarvi un suo porto.

Fino ad ora le pressioni esercitate da Mogadiscio, dai suoi alleati e dalla comunità internazionale, hanno impedito che l’accordo venisse finalizzato, ma negli ultimi giorni la ribellione del vicino stato-regione del Puntland ha fatto crescere la pressione sul presidente Hassan Mohamud. E la sua rabbia nei confronti di Addis Abeba.

Questo dopo che Garowe ha respinto una serie di modifiche costituzionali approvate dal parlamento, annunciando il suo distacco dal sistema di governo federale. Di fatto la sua autonomia rispetto al resto della Somalia.   

Un’occasione che l’Etiopia non si è fatta scappare, viso che lo scorso 3 aprile alti funzionari governativi etiopi, guidati dal ministro degli Esteri, hanno incontrato ad Addis Abeba una delegazione di alto livello del Puntland con l’obiettivo di stringere relazioni bilaterali di cooperazione energetica e avviare progetti infrastrutturali congiunti.

Una notizia che ha ulteriormente allarmato e irritato Mogadiscio, ma che non piacerà nemmeno al vicino Somaliland con cui il Puntland entra in competizione in merito agli accordi con l’Etiopia.

Ed è una competizione nella quale il governo di Garowe pare avvantaggiato, potendo contare sul suo già consolidato posizionamento come hub marittimo strategico, grazie al terminal per container in acque profonde di Garacad, sulla linea costiera della regione di Mudug, e all’espansione del porto di Bossaso, gestito dal colosso emiratino della logistica DP World.

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