Sudafrica: il sistema d'istruzione alla prova della maturità - Nigrizia
Politica e Società Sudafrica
Pubblicati i dati sugli esami finali delle scuole secondarie. È record di promozioni, ma gli aspetti critici non mancano
Sudafrica: il sistema d’istruzione alla prova della maturità
Il dato ufficiale parla di un 82,9% di successi, la percentuale migliore dalla fine dell'apartheid. Ma all'appello mancano 450mila studenti
19 Gennaio 2024
Articolo di Brando Ricci
Tempo di lettura 5 minuti

In Sudafrica sono stati pubblicati i risultati degli esami scolastici che sanciscono la fine del ciclo di studi dell’istruzione secondaria, l’equivalente della nostra maturità. I dati emersi sono al centro di un acceso dibattito nella politica e nella società civile e sono stati interpretati in modi diversi. Il governo ha esultato alla luce del raggiungimento del miglior tasso di promozioni mai registrato dalla fine del regime di apartheid, terminato nel 1994: l’82,9% di chi ha sostenuto l’esame è stato promosso, appunto la quota più alta degli ultimi 30 anni.

Partiti di opposizione e ong hanno messo in evidenza un altro dato però: ben 450mila studenti degli 1,2 milioni che avrebbero dovuto concludere la loro traiettoria di studi superiori quest’anno non hanno disputato l’esame. Per quanto i fattori che intervengono in questa dinamica siano vari, la percentuale che affiora è in linea con quella registrata nel paese in relazione all’abbandono scolastico, che si aggira attorno al 40%.

Prima di entrare ulteriormente nel merito, è utile premettere che la pubblicazione dei dati relativi all’ottenimento del National Senior Certificate (NSC), questa la denominazione del diploma che segna la fine degli studi superiori, è molto attesa in Sudafrica, e non solo dagli studenti. Gli esami si svolgono fra ottobre e novembre. La notizia apre oggi tutti i media del paese mentre gli hashtag con cui l’evento è contrassegnata sui social sono i più rilanciati.

Il governo esulta 

Tornando alle cifre, il dato delle promozioni di quest’anno, stando al Dipartimento dell’educazione di base del governo, rappresenta un miglioramento del 2,1% rispetto all’anno scorso, e del 6,5% se confrontato col 2021.

Oltre 691mila ragazzi hanno sostenuto le prove. A passarle sono stati in 572.983, di cui oltre 322mila ragazze. La partecipazione citata è stata raggiunta nonostante gli studenti abbiano dovuto affrontare negli anni con le conseguenze dalla pandemia di Covid-19 e delle misure di isolamento sociale che sono state imposte per contenerla, a partire dal 2020, e con i continui blackout che in Sudafrica si registrano da tempo a causa di una delle peggiori crisi del sistema elettrico al mondo. Tutti elementi questi, ricordati anche dalla ministra dell’istruzione di base Angie Motshekga in un suo intervento alla stampa.

Secondo quanto riferito dalla ministra, i dati sono migliorati in tutte le nove province del paese. In modo particolare nelle regioni rurali, tradizionalmente svantaggiate rispetto a quelle urbane, si osserverebbe inoltre un incremento nella qualità dei risultati.

Nel sistema di istruzione sudafricano il risultato dell’esame di maturità orienta già il proseguimento degli studi. Solo chi rientra in una certa fascia di voti può puoi iscriversi a tutti i corsi di laurea, mentre chi ha ottenuto valutazioni più basse ha accesso solo ad alcuni percorsi di studio. Secondo i dati del dipartimento, a ottenere la soglia di voto più alta è stata il 40,9% degli studenti. Una quota che è triplicata dal 2008 a oggi. 

Nonostante quindi non manchino i segnali incoraggianti, persistono diverse criticità. Innanzitutto la percentuale di chi ha passato gli esami cala se la si mette in rapporto con il numero totale degli allievi che si è iscritto, che è di 897.775 giovani. Secondo il ministro ombra dell’istruzione Nodada Baxolile, deputato del partito di opposizione Democratic Alliance (DA), la quota reale dei promossi è pari al 55% del totale.

Questa cifra salta fuori da un diverso conteggio realizzato dalle DA, che prende in considerazione anche gli studenti che hanno abbandonato la scuola lungo il percorso o che si sono iscritti a istituti professionali, non considerati nel calcolo del governo. In una nota il partito ha attaccato il governo del presidente Cyiril Ramaphosa, a guida African National Congress (ANC), come tutti i suoi predecessori dalla fine dell’apartheid, accusandolo di aver «sistematicamente ridotto la qualità dell’istruzione». 

Dai dati annunciati dal governo emerge poi un sommerso di abbandono scolastico , come ha rilevato Kristal Duncan-Williams, dirigente dell’organizzazione locale Youth Capital. L’attivista ha esortato il governo a istituire dei sistemi di monitoraggio e prevenzione della fuoriuscita dei ragazzi dal sistema scolastico. «Dal quadro che abbiamo manca un 40% di giovani- ha denunciato Duncan-Williams- cosa gli è successo? Di quale supporto avrebbero avuto bisogno queste persone per finire il loro percorso?».

Il quadro generale 

Secondo la Banca Mondiale, il Sudafrica ha un tasso di alfabetizzazione di circa il 90%, fra i più alti in Africa. Nel 2022, stando a dati ufficiali, il governo ha destinato all’istruzione il 13,5% della spesa pubblica, una quota superiore alla media europea del 10% che emerge dagli ultimi dati Eurostat. Negli ultimi anni però, anche a causa della pandemia e in linea con quanto sta avvenendo anche in altre aree del mondo, si sta assistendo a un progressivo peggioramento del livello dell’alfabetizzazione di base e soprattutto delle abilità nella lettura dei più piccoli.

Stando a quanto si denuncia in cinque report pubblicati quest’anno dal think tank locale Centre for Development and Enterprise (ECD), il sistema di istruzione del Sudafrica è uno dei meno performanti in assoluto in relazione al Pil pro capite fra i paesi a reddito medio e basso. Secondo l’organizzazione, paesi più poveri come Egitto e Marocco hanno sistemi scolastici molto migliori in termini di qualità dell’apprendimento prodotto.

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