Burkina Faso e Niger esortano il Mali a rientrare nel G5 - Nigrizia
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Cooperazione militare nel Sahel per il contrasto al jihadismo
Burkina Faso e Niger esortano il Mali a rientrare nel G5
23 Agosto 2022
Articolo di Redazione
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Ouagadougou: i ministri della difesa Alkassoum Indatou (Niger) e Barthélemy Simporé (Burkina Faso). (Credit: (Libre Info)

Sono trascorsi poco più di tre mesi da quando la giunta militare che governa il Mali dall’agosto 2020 ha deciso di ritirarsi dal G5 Sahel, strumento di coordinamento, istituito nel 2014, per la cooperazione regionale anche in materia di sicurezza e dunque di contrasto ai gruppi armati jihadisti.

Ora due degli stati che fanno parte del G5 – Burkina Faso e Niger, gli altri sono Mauritania e Ciad – hanno chiesto alle autorità maliane di «ritornare sulla loro decisione». Lo hanno esplicitato i ministri della difesa Alkassoum Indatou (Niger) e Barthélemy Simporé (Burkina Faso) a Ouagadougou al termine di un incontro con il presidente della transizione Paul-Henri Sandaogo (lo scorso 24 gennaio un colpo di stato ha deposto il presidente Christian Kaboré).

«Il Mali è il grande assente della cooperazione nell’ambito della difesa» hanno dichiarato i ministri. E hanno aggiunto: «Si deve lavorate per far sì che il Mali possa rientrare nel G5 Sahel, assumendosi le sue responsabilità e giocando un suo ruolo».

Il Mali si era sfilato, sostenendo che l’alleanza militare stava subendo una «perdita di autonomia». In realtà, le autorità di Bamako hanno tagliato i ponti con la Francia (l’operazione militare francese Barkhane ha lasciato il paese) e di conseguenza allentato le relazioni con i partner regionali che mantengono legami con Parigi.

Nell’incontro di Ouagadougou i ministri della difesa di Niger e Burkina Faso hanno firmato un accordo: stabilisce che le forze militari dei due paesi compiano operazioni comuni con maggiore regolarità, allo scopo di presidiare il territorio e di togliere spazio alla milizie del gruppo Stato islamico e di al-Qaida.

 

 

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