Burkina Faso: riaperta l’ambasciata russa a Ouagadogou - Nigrizia
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La sede diplomatica era stata chiusa 31 anni fa
Burkina Faso: riaperta l’ambasciata russa a Ouagadogou
29 Dicembre 2023
Articolo di Redazione
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Vladimir Putin con il leader della giunta militare in Burkina, capitano Ibrahim Traoré

Vladimir Putin lo aveva annunciato lo scorso luglio, nel corso del vertice Russia-Africa a San Pietroburgo, e ora quella che era solo un’intenzione è diventata realtà.

Stiamo parlando della riapertura dell’ambasciata russa in Burkina Faso, chiusa più di 30 anni fa, nel 1992, in seguito al crollo dell’Unione Sovietica e alla fine della Guerra Fredda, che portarono a una riduzione del coinvolgimento di Mosca nel continente.

Un coinvolgimento che invece ha avuto un nuovo, forte slancio negli ultimi anni, in particolare nella regione centrafricana e nel Sahel.

La sede diplomatica ha riaperto ieri a Ouagadougou, poche settimane dopo l’arresto, il 1°dicembre, di quattro funzionari francesi accusati di spionaggio, ultimo atto ostile nei confronti di Parigi, i cui rapporti con la giunta militare golpista sono andati progressivamente deteriorandosi dopo la presa del potere, il 30 settembre 2022, del capitano Ibrahim Traoré.

La cacciata dal paese dell’ex potenza coloniale ha favorito il rafforzamento dei legami con la Russia, divenuta un solido alleato non solo del Burkina, ma anche degli altri regimi militari golpisti del Sahel: Mali e Niger, anch’essi impegnati in politiche di drastico allontanamento dalla Francia.  

Così, mentre a Ouagadougou l’ambasciatore francese, richiamato dopo il golpe, non è stato più sostituito, si attende ora la nomina del nuovo ambasciatore russo, di cui fa temporaneamente le veci il collega in Costa d’Avorio, Alexei Saltykov.

Il quale, in una nota, ha salutato la riapertura della sede diplomatica in Burkina come “un momento di svolta nella cooperazione russo-burkinabé, che completa un ciclo di riavvicinamento tra i due paesi e inaugura una nuova era di cooperazione a beneficio dei rispettivi popoli”.

Cooperazione che si è intensificata in campo militare, con forniture e addestramento nell’anti-terrorismo, ma anche sul piano umanitario, con la promessa di 25mila tonnellate di grano, e di sviluppo, con la firma, due mesi fa, di un accordo per la costruzione della prima centrale nucleare del paese.  

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