Charles De Foucauld Santo - Nigrizia
Algeria Chiesa e Missione
L'eremita francese fu ucciso il 1 dicembre 1916 a Tamanrasset, in Algeria
Charles De Foucauld Santo
Il missionario, pioniere del dialogo cristiano-musulmano nel Sahara algerino, canonizzato il 15 maggio da papa Francesco in Vaticano
13 Maggio 2022
Articolo di Giuseppe Cavallini
Tempo di lettura 4 minuti

Il beato Charles De Foucauld, missionario francese nato a Strasburgo nel 1858, pioniere del dialogo interreligioso cristiano-musulmano, verrà canonizzato domenica 15 maggio da papa Francesco nella basilica di san Pietro. Carlo di Gesù, come si faceva chiamare, era di famiglia aristocratica e i suoi scritti e il suo carisma portarono alla fondazione della Congregazione dei Piccoli Fratelli del Sacro Cuore di Gesù.

Prima di abbracciare la vita religiosa e il sacerdozio, Charles aveva condotto una vita piuttosto avventurosa come ufficiale di cavalleria nell’esercito francese e in seguito come esploratore e geografo. Dopo essersi convertito, seguì la vocazione all’eremitaggio e si stabilì tra i tuareg nel deserto del Sahara, a Beni-Abbès, nell’Algeria occidentale, dove costruì un centro di ospitalità per i poveri. 

Conducendo una vita di assoluta povertà, di preghiera, meditazione e adorazione dell’Eucaristia sviluppò, vivendo da eremita, una profonda spiritualità, facendosi ‘fratello universale’ sulle orme di Gesù Cristo. La morte violenta che subì da parte di predoni del deserto il 1 dicembre 1916 a Tamanrasset, dove aveva fondato un eremitaggio, rende ancor più significativa la sua testimonianza di radicalità evangelica.

Le comunità cristiane sparse per l’Algeria, guidate dai loro vescovi e in dialogo con i rappresentanti di ogni altra presenza religiosa nel paese, si sono riuniti per organizzare iniziative miranti a rinnovare la memoria di fratel Carlo di Gesù, come amava definirsi, chiedendone l’intercessione affinché non solo in Algeria ma tutti i paesi che soffrono di instabilità, possano ritrovare pace e sicurezza. 

Mons. Nicolas Lhernould, vescovo di Constantine, aveva dichiarato quando venne annunciata la futura canonizzazione: «Ѐ un evento che si inserisce in una serie di anniversari che toccano il presente e la memoria ecclesiale dell’Algeria. Sono 25 anni dalla scomparsa dell’arcivescovo di Algeri Léon-Étienne Duval, pastore della capitale dal 1954 al 1988, negli anni del processo della decolonizzazione e dell’indipendenza».

«Inoltre – proseguiva il vescovo – il recente riconoscimento delle virtù eroiche di Maddalena di Gesù, che nel 1939 fondò a Touggourt, nel Sahara algerino, le Piccole Suore di Gesù, seguendo l’ispirazione di Charles De Foucauld». «Oltre a questo – concludeva mons. Lhernoud – abbiamo la testimonianza dei santi e martiri di questa terra: da sant’Agostino a Pierre Claverie, il vescovo di Orano assassinato nel 1996, e i suoi 18 compagni, inclusi i sette monaci uccisi a Tibhirine e beatificati nel 2018».

L’evento della canonizzazione è un’occasione preziosa per esprimere anche il desiderio di una sempre maggiore accoglienza reciproca tra cristiani e musulmani, come afferma ancora il vescovo Lhernoud: «Gli eventi famigliari e sociali, le celebrazioni e le feste religiose, e ogni altra circostanza di incontro e scambio di vita, sono altrettante opportunità offerte per poterci conoscere meglio, collaborare insieme e incontrarci fraternamente».

«Negli ultimi anni – scrive il vescovo –  l’esercizio di una carità attiva a servizio della gente, mano nella mano con fratelli e sorelle musulmani, in un’esperienza di vera fraternità, viene sperimentato in modo sempre più forte. Ѐ questa la testimonianza che vogliamo e possiamo offrire. Una compartecipazione che ha radici profonde».

Come scrisse Charles De Foucauld otto mesi soltanto prima di morire, quasi come un testamento finale: «Nel vangelo, per quanto mi riguarda, non c’è espressione più intensa della seguente: ‘Ogni cosa che hai fatto a questi piccoli l’hai fatta a me’. Questo ha trasformato la mia esistenza portandomi alla conversione».

E scrivendo, anni prima, alla cugina Marie de Bondy da Bèni Abbès, Carlo di Gesù si chiedeva: «Gli abitanti qui ci hanno accolto bene… quando saranno capaci di distinguere tra i militari e i sacerdoti vedendo in noi dei servitori di Dio, ministri di pace e amore, e fratelli universali? Non lo so, continuo a fare il mio dovere, so che Gesù farà scendere grazie abbondanti ed essi capiranno».  

 

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