Egitto: accordo per la produzione di cereali in Congo
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Il governo congolese mette a disposizione del Cairo 20mila ettari di terreni agricoli
Egitto: accordo con Brazzaville per la produzione di cereali in Congo
25 Ottobre 2022
Articolo di Redazione
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L’Egitto è alla ricerca di terreni fertili in Africa per piantare grano e altre colture strategiche per coprire il fabbisogno alimentare del paese, minato dalla scarsità di acqua e dal blocco delle esportazioni russe e ucraine di grano, che coprivano l’80% del fabbisogno del paese, primo importatore al mondo del cereale.

In base a un patto di amicizia siglato tra i due paesi, il 17 ottobre il capo della commissione parlamentare egiziana per gli affari africani, Sherif Al-Gabali, ha annunciato un primo accordo raggiunto con la Repubblica del Congo che metterà a disposizione del Cairo 20mila ettari di terreni nella città di Mossendjo, nel sud-ovest del paese, da coltivare con colture come grano e riso.

«In base all’accordo, l’Egitto riceverà il 60% dei raccolti prodotti, mentre il restante 40% resterà al Congo», ha affermato Al-Gabali. «Le terre offerte sono molto fertili e il Congo è un paese ricco di acqua e non ha problemi di irrigazione».

Esperti egiziani hanno però espresso dubbi riguardo alla possibilità di coltivare il grano in Congo, citando in particolare due aspetti: il clima caldo del paese, situato sulla linea dell’equatore, e la mancanza di agricoltori preparati.

Per il viceministro degli esteri per gli affari dell’Africa centrale, Ahmed Hamdy Bakr, gli investimenti agricoli nel continente sono una questione di sicurezza nazionale per l’Egitto, una nazione con una popolazione di circa 104 milioni di abitanti che consuma fino a 21 milioni di tonnellate di grano all’anno, di cui oltre la metà (circa 13 milioni di tonnellate) importate.

Il Cairo è preoccupato per le conseguenze del cambiamento climatico e dello sbarramento della diga etiopica della Rinscita (Gerd) sul Nilo Azzurro che sta riducendo la portata d’acqua del Nilo, unica fonte di acqua dolce per il paese. Non solo per la sua sovranità alimentare. Per questo sta mettendo in campo una serie di misure interne ed estere.

Lo scorso giugno ha siglato con la Repubblica democratica del Congo un accordo di partenariato tra le aziende El Sewedy Electrometer Group e la congolese National Society of Electricity, per trasferire l’esperienza egiziana nella produzione di contatori e collegamenti elettrici, e per la formazione professionale di quadri congolesi di alto livello.

Un accordo salutato come l’inizio del partenariato industriale tra Egitto e Rd Congo nel campo dell’elettricità, al quale potrebbero presto seguirne altri nei settori del gas e dell’acqua, nell’ambito di un piano per accrescere l’influenza egiziana nel continente – e in particolare nel bacino del Congo -, finalizzato a garantire gli interessi nazionali del Cairo.

Che potrebbe presto guardare ancora più a sud, visto che da qualche anno lo Zimbabwe sta puntando proprio ad estendere la sua produzione cerealicola, con risultati molto promettenti visto che quest’anno, per la prima volta, prevede di produrre più grano di quanto ne consumi, arrivando a 380mila tonnellate, con un surplus di 20mila tonnellate.

 

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