Libia: capo milizia nominato sottosegretario agli interni a Tripoli
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Imad Trabelsi, noto trafficante, guida una milizia fedele al premier Dbeibah
Libia: capo milizia nominato sottosegretario agli interni a Tripoli
27 Settembre 2022
Articolo di Redazione
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Dopo l’ampio sistema di corruzione all’interno del Governo di accordo nazionale (Gna) denunciato il 20 settembre scorso nel rapporto finanziario 2021 della Corte dei conti libica, l’esecutivo del primo ministro Abdelhamid Dbeibah torna sotto accusa.

Questa volta per la nomina, da parte del premier, a sottosegretario generale del ministero dell’interno, di Imad Mustafa Trabelsi, uno dei tanti signori della guerra coinvolti in abusi e traffici in Libia.

Trabelsi è a capo delle milizie (General Security and Security Forces) che hanno difeso Dbeibah a Tripoli il mese scorso quando Fathi Bachagha, l’altro primo ministro nominato dal parlamento di Tobruk, ha cercato di prendere il potere nella capitale. I suoi uomini sono stati tra l’altro coinvolti anche in nuovi scontri a Tripoli il 23 settembre.

La nomina, avvenuta solo due giorni dopo, è quindi letta come una ricompensa per i servigi resi e per “comprare la lealtà” sua e dei suoi miliziani, fa sapere l’emittente francese Rfi che riporta la notizia.  

In un rapporto delle Nazioni Unite del 2018 Trabelsi è indicato come uno dei tanti capi milizia arricchiti grazie al traffico illegale, in particolare di carburante.

I critici di Dbeibah ritengono che la nomina di un uomo con una tale reputazione a una posizione così importante, travalichi le prerogative del primo ministro, anteponga i suoi interessi a quelli dello stato e disprezzi i diritti delle vittime.

Dello stesso avviso il presidente del Comitato nazionale per i diritti umani, Omar Hamad Attiyallah Hijazi, secondo il quale «tutti coloro che sono oggetto di procedimenti legali non dovrebbero ottenere un posto nel governo».

Ma a evidenziare come il governo Dbeibah sia sempre più ostaggio delle milizie impegnate in traffici illeciti è anche la notizia di scontri, avvenuti nella notte tra il 24 e il 25 settembre nella città di Zawiya, a circa 40 km da Tripoli, tra due gruppi di uomini e donne armati, anche con armi pesanti.

Secondo i media locali, i combattimenti – che hanno provocato cinque morti (tra cui una bimba di 10 anni) e almeno tredici feriti – sarebbero avvenuti nel cuore della città tra due milizie ufficialmente affiliate ai ministeri della difesa e dell’interno.

Una fonte della sicurezza locale sentita dall’agenzia France Presse e protetta da anonimato, ha dichiarato che i combattimenti sono scoppiati dopo che un membro di uno dei due gruppi è stato ucciso da un sostenitore dell’altro a causa di una disputa sul traffico di carburante, molto comune nel nord-est, al confine con Tunisia.

Utile ricordare che il governo Dbeibah è sostenuto dalla comunità internazionale e dall’Onu e ha stretti rapporti di collaborazione militare con l’Italia, rinnovati anche di recente nell’ambito della politica di controllo dei flussi migratori.

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