Mali: i civili vittime anche del fuoco amico - Nigrizia
Conflitti e Terrorismo Mali
In un solo giorno 50 morti imputabili all’esercito e ai paramilitari che lo affiancano
Mali: i civili vittime anche del fuoco amico
01 Settembre 2022
Articolo di Redazione
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(Credit: AFP)

A sparare sui civili non sono solo i terroristi. Per l’Onu, 50 civili sarebbero stati uccisi dalle forze armate maliane e da ‘’truppe straniere’’ il 19 aprile scorso nel comune di Hombori, nella regione di Mopti, nel centro del paese. Nazioni Unite e organizzazioni per i diritti umani hanno ripetutamente accusato il Mali di omicidi extra-giudiziari, tortura e abusi nel corso degli ultimi dieci anni, segnati dalla lotta all’insorgenza terroristica di matrice jihadista. 

Quello del 19 aprile sarebbe l’ennesimo caso. Un’operazione di rastrellamento aveva avuto luogo quel giorno in risposta ad un attacco con esplosivo ad un convoglio militare maliano. Tra le vittime, si contano anche una donna e un bambino. 

I dati sono contenuti nel report trimestrale di Minusma, la missione militare dell’Onu in Mali.

Non è stata specificata la nazionalità dei membri delle truppe straniere che accompagnavano quelle regolari maliane. Ma è ovvio pensare ai miliziani russi di Wagner, gruppo paramilitare legato al Cremlino. 

Per Bamako (e per Mosca), si trovano lì solo in veste di addestratori, mentre per la maggior parte degli osservatori internazionali, il loro ruolo militare e politico è ben più centrale e decisivo. 

In tutto questo, la popolazione continua a pagare un prezzo molto alto. Il report parla di 317 civili uccisi nel trimestre aprile-giugno, di cui 96 sono imputati all’esercito maliano. Nel trimestre precedente, le vittime erano state ben 543, il 42% in più. 

 

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