Nigeria: il governo contro il business di lauree false - Nigrizia
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Creato un comitato interministeriale per indagare sul fenomeno. Almeno 18 università straniere coinvolte, da Benin, Togo, ma anche Usa e Regno Unito
Nigeria: il governo contro il business di lauree false
11 Gennaio 2024
Articolo di Redazione
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La Nigeria vuole fermare l’imbarazzante contrabbando di titoli di studio falsi. Il governo di Bola Tinubu ha scelto di puntare su misure drastiche e ha istituito un comitato interministeriale per indagare sui certificati di laurea contraffatti.

L’ispirazione per questa battaglia è nata da un’indagine, grazie alla quale  si è scoperta la presenza di almeno 18 università straniere che rilasciano diplomi falsi. Sono coinvolte istituzioni del Benin, del Togo, degli Stati Uniti e del Regno Unito. Inoltre, il giornalista investigativo nigeriano Umar Audu si è infiltrato in una rete di vendita di titoli di studio falsi, dimostrando come sia possibile ottenere una laurea in sei settimane senza partecipare alle lezioni.

Il governo ha vietato, per ora, l’accreditamento e la valutazione dei diplomi provenienti da Benin e Togo, ma non finisce qui. L’indagine infatti si estenderà anche ad altre nazioni come Ghana, Kenya e Uganda, in quanto è emerso che alcuni diplomi falsi provenivano anche da lì.

La Nigeria, che attualmente ospita 147 università private, ha avviato un’indagine su 107 di esse, fondate negli ultimi 15 anni. Il ministro dell’Istruzione, prof. Tahir Mamman, ha dichiarato che le strutture verranno passate al setaccio per smontare il racket dei titoli falsi. Ha inoltre sottolineato l’importanza di verificare la presenza di strutture adeguate, una gestione appropriata e finanziamenti idonei in queste istituzioni.

Si tratta di una sfida importante per il paese, anche perché sono anni che la Nigeria punta a rafforzare il sistema di riconoscimento, accreditamento e garanzia della qualità dei suoi titoli di studio. Il ministro Mamman ha sottolineato che coloro che detengono certificati falsi non sono vittime, ma parte di una catena criminale che deve essere fermata.

Questa situazione ha sollevato preoccupazioni sull’efficacia complessiva del sistema educativo nigeriano. I problemi non sono nuovi. Già da anni la questione è al centro dell’attenzione a causa dei continui scioperi da parte del corpo docenti, che lamentano le pessime condizioni di lavoro e le paghe misere.

Ibrahim Shatambaya, docente universitario, ha sottolineato che la proliferazione di titoli falsi mina la produttività del paese, poiché i laureati che hanno ottenuto certificati in modo fraudolento spesso mancano di competenze e professionalità. D’altro canto, chi riesce a conseguire la laurea onestamente, è sempre più spinto invece ad emigrare, per trovare migliori opportunità di lavoro all’estero. 

Da notare che questo fenomeno vede come intrinsecamente la presenza di un altro problema, ovvero la corruzione sistemica in molti settori, tra i quali l’istruzione non è certo l’unica. L’indagine sulla banca centrale, le incursioni negli uffici della Dangote Industries Limited e le accuse di cattiva gestione finanziaria evidenziano la necessità di un approccio globale alla lotta contro la corruzione e l’abuso accademico. (AB)

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