Senegal: il governo scioglie il partito di Sonko - Nigrizia
Politica e Società Senegal
Dissolto Pastef. Sonko in custodia cautelare e sciopero della fame. Internet tagliato
Senegal: il governo scioglie il partito di Sonko
Tre ore dopo la custodia cautelare applicata a Sonko, arriva l’annuncio dello scioglimento di Pastef, il principale partito dell’opposizione. Sono già due i morti negli scontri esplosi a Dakar e a Ziguinchor, in Casamance
01 Agosto 2023
Articolo di Redazione
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Proteste in Senegal nella giornata di ieri. Credit: Reuters

Mentre i riflettori dei media internazionali sono puntati sul golpe in Niger – ed è lecito ipotizzare che sia forse a causa di questo –  in Senegal, il governo sembra aver rotto gli indugi sul caso Ousmane Sonko, il leader dell’opposizione senegalese. 

Nel tardo pomeriggio di ieri, il partito Pastef, da lui presieduto, è stato dissolto. 

Lo ha annunciato il ministro dell’interno Antoine Félix Diome, circa tre ore dopo la comunicazione del regime di custodia cautelare applicato a Sonko.

Alla base della decisione il fatto che Pastef abbia «frequentemente chiamato i suoi sostenitori a dei movimenti insurrezionali» che hanno portato a «numerose perdite di vite umane e di ferite, nonché ad atti di saccheggio e vandalismo di beni pubblici e privati». 

Il riferimento è ai vari appelli di Sonko alla disobbedienza civile e alla resistenza contro misure giudiziarie che lo riguardano e che sono sfociati in violenti scontri con le forze dell’ordine. Tra marzo 2020 e giugno 2022 si sono contati almeno 30 morti. 

Per Ousseynou Ly, membro della sezione comunicazione di Pastef, «questo scioglimento non è una sorpresa, ma un nuovo episodio nella macabre serie di demolizione della democrazia senegalese». 

L’ultima volta che un partito è stato sciolto è stato nel 1960, con il Partito africano dell’indipendenza. 

Dura presa di posizione da parte di Amnesty International. Già ieri, la sede locale aveva denunciato la decisione del governo di sospendere l’utilizzo dei dati internet per gli smartphone.

La misura delle autorità era stata imposta per contrastare «la diffusione di messaggi d’odio e di incitamento alla violenza».

L’organizzazione per i diritti umani l’ha definita «un attentato alla libertà d’informazione» e ha richiesto di ristabilire internet. 

Ma le parole più nette sono arrivate riguardo all’ordine di dissoluzione di Pastef, che Seydi Gassama, direttore esecutivo di Amnesty International in Senegal, ha qualificato di «attacco contro la libertà di associazione e contro i diritti civili e politici».

Ha aggiunto che – nonostante il presidente senegalese Macky Sall abbia rinunciato a candidarsi per un terzo mandato – «vuole assicurarsi che il suo partito resti al potere e che non sia rimpiazzato da quello di Ousmane Sonko».

Largamente previsti, gli scontri di piazza si sono infine materializzati nel tardo pomeriggio e nella serata di ieri a Dakar e Ziguinchor, la città di cui Sonko è sindaco, nell’instabile regione di Casamance.

Due manifestanti sono rimasti uccisi.

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