Sudan: la Corte penale indaga su crimini di guerra in Darfur
Armi, Conflitti e Terrorismo Sudan
Una fossa comune con 87 corpi scoperta a El Geneina. I rifugiati in Ciad raccontano l’orrore
Sudan: la Corte penale internazionale indaga su crimini di guerra in Darfur
14 Luglio 2023
Articolo di Redazione
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Riparo di fortuna di rifugiati arrivati da poco in Ciad. 25 aprile 2023 (Credit: UNHCR)

Il procuratore capo della Corte penale internazionale (CPI) Karim Khan ha annunciato ieri al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite l’apertura di un’inchiesta su presunti crimini di guerra compiuti dalle Forze di supporto rapido (RSF) e dai loro alleati in Darfur.

«La frase spesso ripetuta, “mai più”, deve significare qualcosa» ha dichiarato Khan. «Rischiamo che la storia si ripeta. La stessa terribile storia che ha spinto il Consiglio ONU a deferire la situazione in Darfur alla Corte penale internazionale nel 2005».

Il riferimento è ai massacri compiuti nei primi anni 2000 nella regione dalla milizia araba Janjaweed (demoni a cavallo) – divenuta in seguito RSF -, alleata dell’allora presidente Omar El-Bashir, colpito, insieme ad alti vertici della del gruppo armato, da un mandato d’arresto per “genocidio” e “crimini contro l’umanità” emesso dalla CPI.

Diciotto anni dopo, solo uno di questi capi paramilitari è stato catturato e consegnato al tribunale, Ali Muhammad Ali Abd-Al-Rahman, alias Ali Kushayb, attualmente sotto processo all’Aja.

La storia, però, si sta già sta ripetendo e, dopo lo scoppio della guerra tre mesi fa, le RSF stanno finendo il lavoro di “pulizia etnica” iniziato nel 2003 per cancellare dalla regione le popolazioni autoctone e in particolare quelle appartenenti alla comunità masalit.

I massacri e le razzie stanno colpendo in particolare il Darfur occidentale e la capitale, El Geneina, messa letteralmente a ferro e fuoco. Proprio lì, l’ONU ha denunciato la scoperta di una fossa comune contenente i corpi di almeno 87 persone, tra cui 7 donne e altrettanti bambini.

Quanto sta avvenendo ha tutte le caratteristiche di una campagna genocidaria. Un orrore raccontato da tanti degli oltre 200mila abitanti riusciti a fuggire oltreconfine, in Ciad.

Uno di questi è il capo dell’amministrazione di El Geneina, Omda Salih Hasan, il quale ha spiegato a Radio Dabanga che nel mirino delle RSF non ci sono più solo i masalit.

«Tutte le etnie che non si sono unite ai Janjaweed sono prese di mira, il che ha costretto la maggior parte di loro a cercare rifugio in Ciad, compresi i membri delle tribù arabe».

A denunciare quanto sta avvenendo nella regione è stata anche l’organizzazione Human Rights Watch (HRW) che l’11 luglio ha pubblicato un rapporto sull’escalation della violenza contro i civili, chiedendo alla CPI di indagare su questi crimini di guerra.

Un appello che, insieme a quello lanciato ieri dall’Alto commissario ONU per i diritti umani, Volker Türk, è stato prontamente accolto.

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