Uganda: la CPI avvia il processo in contumacia al leader del LRA
Armi, Conflitti e Terrorismo Uganda
Joseph Kony è ricercato dal 2005. Su di lui pendono 36 capi d'accusa per crimini di guerra e contro l'umanità
Uganda: la Corte penale internazionale avvia il processo in contumacia al leader del LRA
05 Marzo 2024
Articolo di Redazione
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Joseph Kony (Foto archivio)

A 19 anni dall’emissione di un mandato d’arresto nei suoi confronti, nel 2005, ieri la Corte penale internazionale (CPI) ha deciso che sarà possibile tenere un’udienza di conferma delle accuse contro Joseph Kony anche in assenza del sospettato.

Il processo contro il sanguinario signore della guerra ugandese, fondatore e leader dell’Esercito di resistenza del signore (Lord’s Resistance Army – LRA), dunque, si farà. L’udienza è fissata per il 15 ottobre.

Kony, folle sanguinario convinto di lottare per instaurare un governo basato sui Dieci Comandamenti della Bibbia, è il latitante più longevo della CPI. Oggi si ritiene abbia 63 anni. Su di lui pendono 36 capi d’accusa per crimini di guerra e crimini contro l’umanità, tra cui omicidi, stupri, mutilazioni, utilizzo di bambini soldato, schiavitù sessuale, matrimoni e gravidanze forzate.

Il suo gruppo armato, composto per lo più da bambini soldato, ha terrorizzato le popolazioni acioli del nord dell’Uganda per quasi due decenni a partire dal 1987, nell’ambito di una guerriglia che aveva ufficialmente come obiettivo il governo del presidente Yoweri Museveni e che si è allargata anche ai paesi vicini, in particolare nelle fitte foreste dell’est della Repubblica democratica del Congo, in Repubblica Centrafricana e Sud Sudan, dove aveva spostato le sue basi dopo che, a partire dal 2011, gli eserciti ugandese e statunitense avevano iniziato a dargli la caccia.

L’operazione militare congiunta fu chiusa nel 2017, sostenendo che il suo gruppo fosse ridotto a pochi seguaci e che la loro forza si fosse esaurita.

Secondo i dati delle Nazioni Unite, nel conflitto furono uccise circa 100mila persone e migliaia di bambini e bambine furono rapiti e utilizzati come soldati e schiave sessuali.

Il 28 febbraio scorso, la Corte penale internazionale ha concesso risarcimenti per 56 milioni di dollari alle vittime di Dominic Ongwen, ex bambino soldato divenuto uno dei più importanti comandanti del LRA, arrestato nel gennaio 2015 in un villaggio della Repubblica Centrafricana e condannato a 25 anni di reclusione nel febbraio 2021.

Ongwen è ritenuto responsabile di un totale di 61 crimini, tra cui crimini contro l’umanità e crimini di guerra, commessi nel nord dell’Uganda tra il 1° luglio 2002 e il 31 dicembre 2005.

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