Etiopia, via libera alla missione dell’Unione Africana in Tigray
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Il gruppo dovrà verificare l’implementazione degli accordi di pace
Etiopia, via libera alla missione dell’Unione Africana in Tigray
23 Dicembre 2022
Articolo di Redazione
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L'ex presidente del kenya, Uhuru Kenyatta (al centro) con i delegati del governo etiopico e del Tplf alla firma della pace a Nairobi

In seguito all’incontro a Nairobi tra i rappresentanti del governo di Addis Abeba e ufficiali tigrini del Tplf per dar seguito agli accordi di pace firmati a novembre in Sudafrica e in Kenya, l’ex presidente kenyano Uhuru Kenyatta – mediatore nel conflitto insieme a Olusegun Obasanjo, già presidente della Nigeria – si recherà in Tigray prima di fine anno, a nome dell’Unione Africana, per verificare sul campo l’implementazione degli accordi.

«Una dichiarazione ufficiale verrà fatta allorché giungeremo a Makallè e potremo verificare quanto avvenuto … noi ora intendiamo vedere se quanto deciso è stato messo in pratica» ha detto Kenyatta. «Si sono impegnati tutti a offrire al gruppo dell’Unione Africana incaricato di monitorare e verificare quanto realizzato, accesso pieno e senza ostacoli, per confermare se il comune accordo sia effettivamente in fase di implementazione».

Kenyatta ha anche ribadito – senza peraltro specificare una data precisa – l’importanza che i militari alleati di Addis Abeba giunti in Tigray (Eritrea e milizie amhara) lascino il territorio.

Nel frattempo il leader tigrino Debretzion Gebremichael ha denunciato il fatto che il flusso di aiuti umanitari e medicinali siano ad uno stallo, come pure la restaurazione dei servizi di base, che finora sono limitati a qualche area soltanto.

Una denuncia confermata da quella della Croce Rossa ad Addis Abeba che ha dichiarato l’impossibilità di porre in atto l’invio degli aiuti necessari alla Croce Rossa regionale del Tigray per non essere stata più in grado di mantenere la comunicazione con la sua sede nella regione.

 

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