Etiopia: democrazia del manganello in Tigray - Nigrizia
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Ai partiti di opposizione è stato impedito di manifestare
Etiopia: democrazia del manganello in Tigray
08 Settembre 2023
Articolo di Redazione
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(BBC)
Getachew Reda, leader del Fronte popolare di liberazione del Tigray

Pochi giorni fa, Getachew Reda, leader del Tplf (Fronte popolare di liberazione del Tigray) e responsabile dell’Autorità regionale ad interim (Ira), aveva dichiarato che tutti i partiti hanno il diritto di organizzare manifestazioni.

Precisando tuttavia, in merito alla dimostrazione che tre partiti avevano fissato per giovedì 7 settembre: «Noi non abbiamo detto che le manifestazioni non devono aver luogo, ma – temendo problemi di sicurezza – che non esistono le circostanze giuste per farle in questo momento».

Gli oppositori del Tplf sono scesi in piazza comunque e la polizia è intervenuta in assetto antisommossa. Dopo aver chiuso tutte le strade che portano a Macallè e aver interrotto le attività commerciali in città, i poliziotti ha isolato il luogo della manifestazione, piazza Romanat, nel centro di Macallè, impedendo ai manifestanti di accedervi e allontanandoli a colpi di manganello.

Numerose le persone arrestate. Haile Kebede, leader di Salsay Weyane Tigray (Sawet), uno dei partiti organizzatori, ha dichiarato che almeno 26 attivisti sono stati incarcerati, alcuni fin dal giorno prima della manifestazione.

Tra questi, Hayalu Godefay, presidente di Sawet, e Dejen Mezgebe, presidente del Partito per l’indipendenza del Tigray (Tip ). «Le forze di sicurezza – ha denunciato Haile – hanno disperso i manifestanti arrestando tra gli altri anche due alti funzionari del terzo partito di opposizione, Baytona».

Il Tplf, oggi partito che ha l’egemonia nella regione settentrionale, ha guidato per 27 anni la coalizione di governo in Etiopia, fino all’arrivo del primo ministro Abiy Ahmed nel 2018 alla guida del governo federale di Addis Abeba.

Alla fine del 2020, il Tplf ha impugnato le armi contro il governo centrale: il conflitto, durato due anni, ha provocato decine di migliaia di morti sia nel Tigray che negli stati-regione limitrofi di Amhara e Afar. Dopo un accordo di pace firmato in Sudafrica nel novembre 2022, il Tplf ha assunto il governo della regione che conta sei milioni di abitanti.

 

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