Etiopia: donne in festa nel Tigray celebrano l’Ashenda - Nigrizia
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Il festival tradizionale è ripreso dopo tre anni di stop a causa del conflitto
Etiopia: donne in festa nel Tigray celebrano l’Ashenda
24 Agosto 2023
Articolo di Redazione
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Si celebra in questi giorni (21 – 24 agosto) nello Stato-regione del Tigray, dopo una sospensione di tre anni a causa del conflitto con Addis Abeba, una tradizionale festività sociale e religiosa femminile, l’Ashenda, le cui origini secondo gli studiosi risalgono al IV° secolo.

Secondo Tikabo Gebresilasse, esperto di cultura e letteratura e docente nell’Università di Macallé, la celebrazione è nata infatti nella famosa città storica di Aksum, in coincidenza con l’arrivo del cristianesimo.

Pur avendo origine religiosa, Ashenda si è andata evolvendo lungo i secoli diventando una tradizione culturale ad ampio raggio e coinvolgendo persone di diversa fede e tradizione religiosa.

L’abbigliamento, le acconciature e i gioielli indossati dalle giovani conservano tuttavia il forte simbolismo religioso originale.

Conosciuta anche come ‘Giorno delle ragazze’, la festa si è trasformata in un’occasione speciale in cui ragazze e giovani donne, attraverso musica, poesia, canto e danza, manifestano la propria aspirazione a pieno riconoscimento ed emancipazione.

Per tre giorni l’attenzione è tutta su di loro e sull’importanza di raggiungere una condizione di libertà di cui non hanno mai potuto godere pienamente, non solo in passato ma anche nel nostro tempo.

La festa, celebrata anche in Eritrea e in alcune parti della regione Amhara, è chiamata Ashenda, nome ripreso da un sottile e alto tipo di erba che ragazze e donne, indossando abiti tradizionali finemente decorati, intrecciano e di cui si cingono danzando e cantando per celebrare la memoria dell’Assunzione al cielo di Maria, madre di Gesù.

In gruppi di otto, ragazze e giovani donne passano di casa in casa con danze e canti dell’Ashenda, ricevendo in dono pane e una birra locale chiamata siwa.

Concluse le visite alle abitazioni private, le giovani si recano in prati o parchi nelle vicinanze, dove si rilassano chiacchierando e cantando per i passanti.

Gli uomini sono dal canto loro incoraggiati a offrire doni in denaro in segno di ringraziamento, donazioni che in genere, dopo le celebrazioni, vengono elargiti alla Chiesa ortodossa o ad altri enti di beneficenza. 

Atsbha Gebreegziabher, la responsabile dell’ufficio per la cultura e il turismo del Tigray, ha dichiarato che il festival Ashenda di quest’anno segna la prima vera celebrazione dallo scoppio della guerra, nel novembre 2020.

«Il nostro ufficio sta lavorando per ristabilire l’incontro e le relazioni tra la gente attraverso questo evento annuale che offre una preziosa opportunità di guarigione comunitaria».

Atsbha ha detto che quest’anno il festival avrà infatti come tema “Ashenda per la pace e la guarigione”.

Il conflitto ha inflitto immensi traumi psicologici e fisici alle ragazze e alle donne del Tigray attraverso gravi atti di violenza sessuale, omicidio e brutalità fisica.

«Questo è il momento per entrare in empatia con la loro sofferenza – ha sostenuto Atsbha – e promuovere il processo di guarigione dalle ferite psicologiche e fisiche rimaste in molti».

L’ufficio di presidenza ha preparato varie iniziative per raccogliere fondi per i sopravvissuti, fornendo assistenza finanziaria e opportunità di lavoro come elemento volto a facilitare il superamento dai traumi della guerra.

La dottoressa Atsbha ha sottolineato infine che sostenere le donne in questo modo eleva e rafforza anche tutto il resto del paese.

Per quanto riguarda il settore turistico, la responsabile ha commentato che Ashenda avrà un impatto positivo sul Tigray, ispirandone la rinascita nel dopoguerra.

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