Ghana: il Covid blocca il parlamento - Nigrizia
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Sospesi i lavori fino al 2 marzo
Ghana: il Covid blocca il parlamento
A poche settimane dal suo insediamento e in un momento delicato per la crisi generale, l’assemblea legislativa è stata chiusa dopo la scoperta di un focolaio di coronavirus che ha colpito almeno 169 tra parlamentari e personale interno
10 Febbraio 2021
Articolo di Antonella Sinopoli (da Accra)
Tempo di lettura 4 minuti
Parlamento Ghana

Parlamento chiuso causa Covid. Accade in Ghana dove i lavori parlamentari sono stati sospesi. Per il momento fino al 2 marzo. Almeno 17 parlamentari e 152 membri dello staff interno sono risultati positivi ai test, cosa che ha provocato anche un certo sconcerto e preoccupazione tra la popolazione appena la notizia è stata diffusa. In atto, al momento, un’intensa attività di disinfestazione e pulizia della sede parlamentare.

Il paese è andato al voto nel dicembre scorso e a gennaio c’era stato il giuramento del rieletto Nana Akufo-Addo e l’insediamento del nuovo parlamento. Quest’ultimo evento però rischia di rallentare notevolmente i tempi per discutere e adottare misure urgenti per il paese, decisioni ed interventi per sostenere un’economia che sta risentendo non poco degli effetti della pandemia.

Senza contare la difficoltà politica con cui si è aperta l’ottava legislatura con un parlamento letteralmente diviso a metà: 137 deputati del Nuovo partito patriottico (New patriotic party – Npp), il partito del presidente, e 137 del Congresso democratico nazionale (National democratic congress – Ndc), all’opposizione.

Il presidente del parlamento, Alban Bagbin (che ha dato l’annuncio della chiusura) ha fatto sapere che in ogni caso saranno assicurati i lavori delle Commissioni, anche per consentire le ultime nomine da parte di Akufo-Addo. Solo la scorsa settimana – considerato l’aumento del numero di persone che frequentano il Palazzo, affette da Covid – c’era stata la decisione di concentrare i lavori parlamentari nelle giornate di martedì e giovedì e con l’entrata consentita solo ai necessari membri dello staff e ai deputati.

Ma l’ulteriore incremento dei casi ha spinto ieri Bagbin a comunicare la chiusura totale della sede. Ai lavori delle Commissioni sarà consentito l’accesso solo a 4 membri della televisione di Stato, la Ghana Broadcasting Corporation, che dovrà trasmettere gli eventi live e che si è impegnata a fornire le informazioni a tutti gli altri media.

Al momento in Ghana si riportano 72.328 casi di coronavirus e 472 vittime, le persone guarite sono 65.149. Il vaccino dovrebbe cominciare ad arrivare a partire da marzo, ma desta preoccupazione la sua efficacia sul 501Y.V2, la cosiddetta “variante sudafricana”, che ha portato nei giorni scorsi il governo di Cape Town a bloccare la sua campagna vaccinale con Oxford/AstraZeneca per passare al vaccino della Johnson & Johnson. 

Le scuole, chiuse nel marzo dello scorso anno, sono state riaperte solo un mese fa. Secondo l’amministrazione non ci sono ancora motivi per pensare ad una nuova chiusura e neanche per programmare un nuovo lockdown. Una decisione che però non si esclude possa arrivare nelle prossime settimane se le cose dovessero precipitare.

Un paio di giorni fa il direttore generale del servizio sanitario nazionale (Ghana Health Service), Patrick Kuma Aboagye, ha reso noto che 23 scuole solo nell’area di Greater Accra hanno presentato casi di Covid. Il direttore generale ha parlato di 166 casi sospetti e di 39 studenti risultati positivi al test. Oltre questi ci sono i casi di alcuni insegnanti, per un totale complessivo di 55 casi.

Ma la situazione sta peggiorando anche in altre zone del paese, in totale 142 casi sono stati registrati nelle scuole (junior e senior, che corrispondono alle medie e alle superiori) di quattro regioni. Nell’attesa di ulteriori decisioni da parte del capo dello Stato, nel paese resta in vigore il divieto di organizzare e partecipare a eventi – come funerali e matrimoni – che provocano assembramenti. Lo stesso divieto vale per night club e spiagge. Restano anche chiuse le frontiere terrestri.

Intanto, anche il Ghana comincia a risentire gli effetti collaterali della pandemia. La Germania ha inviato 25 milioni di euro come programma di aiuti per affrontare l’emergenza in corso e l’ambasciatore tedesco Christoph Retzlaff ha annunciato un accordo di cooperazione con la Stanbic Bank, allo scopo di aprire linee di credito per salvaguardare 12.000 posti di lavoro.

Sul fronte dei test nel paese è sorta una certa confusione da quando il presidente – nel corso dell’ultimo discorso rivolto alla nazione sullo stato della pandemia – ha detto che il test per i ghaneani provenienti dall’estero sarebbe stato gratuito (agli altri viaggiatori è richiesto invece il pagamento di 150 dollari). Molti cittadini si sono recati al Noguchi Institute lamentando di essere stati a contatto con persone risultate positive o di aver preso parte a affollati meeting e chiedendo il test gratuito.

L’istituto ha specificato in una nota che i test sono disponibili gratuitamente solo per chi rientra da viaggi all’estero, mentre chiunque richieda il test senza la richiesta scritta di un medico deve pagare 350 Ghana cedi (circa 50 euro). Il Noguchi, lo ricordiamo, è al centro di un’inchiesta con l’accusa di aver modificato il risultato dei test, da positivi a negativi, in cambio di denaro.

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