Repubblica Centrafricana: Bozizé condannato all’ergastolo
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L’ex presidente giudicato in contumacia per “ribellione” e “cospirazione”
Repubblica Centrafricana: Bozizé condannato all’ergastolo
25 Settembre 2023
Articolo di Redazione
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François Bozizé

Ufficiali del ministero della giustizia del Centrafrica hanno comunicato che l’ex presidente François Bozizé è stato condannato in contumacia all’ergastolo e ai lavori forzati.

Bozizé, al potere dal 2003, dopo dieci anni venne rovesciato e fu costretto all’esilio. Riparato in Ciad fino allo scorso marzo, si è in seguito traferito in Guinea-Bissau.

Attualmente il 76enne è a capo di una coalizione di gruppi ribelli, i Patrioti per il cambiamento (CPC), costituita nel 2020.

L’attuale governo di Bangui sostiene che il gruppo mira a rovesciare il suo successore Faustin-Archange Touadéra.

Con Bozizé sono stati condannati alla stessa pena in contumacia anche due suoi figli e altri venti individui, tra cui Ali Darassa, leader militare latitante dell’Unità per la pace in Centrafrica (UPC), componente principale del CPC.  

La sentenza, emessa dalla Corte d’Appello della capitale – che giudica in primo grado le cause penali -, afferma che gli imputati sono stati condannati anche per aver compromesso la sicurezza interna dello Stato, senza fornire peraltro dettagli in merito ai crimini e alle uccisioni di cui sono incolpati.

Nella Repubblica Centrafricana, dal 2013 si protrae un conflitto civile che ha dilaniato il paese da quando gruppi armati a maggioranza musulmana (detti Seleka), cacciarono Bozizé.

Il quale successivamente creò milizie armate conosciute come anti-Balaka, formate principalmente di elementi cristiani, per cercare di riconquistare il potere.

Il conflitto ha perso d’intensità a partire dal 2021, ma il paese soffre ancora di episodi di violenza e rimane uno tra i più poveri del mondo.

In Centrafrica operano circa un migliaio di mercenari del gruppo Wagner, a protezione del governo di Touadéra, che si sono al tempo stesso impadroniti di importanti risorse estrattive.

Mercenari finora al soldo della Russia che sono accusati di aver perpetrato abusi e violazioni dei diritti umani contro la popolazione, incluse uccisioni e torture di civili.

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