Egitto, paese tra i più aridi al mondo
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L’intervento di al-Sisi alla Settimana dell’acqua
Egitto: uno dei paesi più aridi al mondo
I ministri egiziani sono tornati sul pericolo del riempimento e del funzionamento della Grande diga della rinascita etiopica
18 Ottobre 2022
Articolo di Redazione
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L’Egitto è diventato uno dei paesi più aridi del mondo e dipende quasi esclusivamente dal Nilo per le sue risorse idriche. Lo ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi in un discorso registrato alla conferenza Settimana dell’acqua del Cairo (CWW 2022), che vede la partecipazione di oltre mille persone provenienti da 70 paesi e da 66 organizzazioni internazionali.

Il lancio avviene a meno di un mese dalla data in cui l’Egitto ospiterà la 27ª Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP27), che si terrà dal 6 al 18 novembre nella città di Sharm El-Sheikh. 

L’evento annuale della CWW, che mira a diffondere la consapevolezza sulle questioni idriche e a promuovere l’innovazione per affrontare le sfide più urgenti legate all’acqua, è in programma fino al 19 ottobre.

L’occasione riunisce responsabili politici, diplomatici, rappresentanti di agenzie Onu e organizzazioni regionali, istituzioni finanziarie e donatori, nonché esperti del settore idrico provenienti da istituzioni pubbliche e private, per discutere le politiche, le strategie e i piani chiave per rispondere alle sfide clima-acqua.

80% dell’acqua al settore agricolo

Nel suo intervento A-Sisi ha ricordato come l’80% delle risorse idriche dell’Egitto vada al settore agricolo, da cui dipendono 60 milioni di persone. «Sono la metà della popolazione egiziana», ha detto il presidente, aggiungendo che l’Egitto rinnova il suo impegno a fare il massimo per risolvere la questione del Grande diga della rinascita etiopica (Gerd) per raggiungere gli interessi di tutte le parti e invita la comunità internazionale a impegnarsi per raggiungere questo obiettivo.
Il presidente egiziano ha sottolineato che le risorse idriche del suo paese non soddisfano i bisogni dei suoi residenti, nonostante l’adozione di una politica di razionalizzazione dei consumi e del riutilizzo dell’acqua di irrigazione.

Da parte sua, il ministro dell’irrigazione, Hani Swailem, ha avvertito che i cambiamenti climatici hanno un impatto sulle risorse idriche del paese. Swailem ha dichiarato che l’Egitto sta facendo enormi investimenti per soddisfare il fabbisogno idrico, creando impianti di trattamento delle acque e riabilitando migliaia di chilometri di vecchi canali, in modo che gli agricoltori possano ottenere acqua di alta qualità.

Il ministro ha anche annunciato la disponibilità dell’Egitto a diventare un centro africano per il rafforzamento delle capacità nel campo dell’adattamento ai cambiamenti climatici nel settore idrico. L’Egitto, ha detto, spenderà 50 miliardi di dollari fino al 2037 per raggiungere la sicurezza idrica e fornire acqua ai beneficiari.

I rischi della Gerd

Da parte sua, il ministro degli esteri, Sameh Shoukry, in un incontro con il capo del Consiglio mondiale dell’acqua, Loic Fauchon, è tornato a parlare della Gerd e dei rischi legati a una gestione senza un accordo legale vincolante.

Shoukry ha sottolineato a Fauchon la necessità di raggiungere un accordo tra i tre paesi (Egitto, Sudan, Etiopia) sulle norme che regolano il funzionamento della diga

Gli effetti del conflitto russo-ucraìno

Ma l’Egitto non sta affrontando solo una crisi idrica. La guerra in corso tra Russia e Ucraìna sta avendo un profondo impatto nel paese, con implicazioni politiche, sociali ed economiche potenzialmente drammatiche. Ad esempio, non c’è abbastanza denaro per acquistare i mangimi: migliaia di pulcini vengono abbattuti in questi giorni e presto la carne potrebbe cominciare a mancare nei mercati.
Il tasso di povertà nel paese è del 29,7%, secondo l’Agenzia di statistiche nazionale Capmas. Tuttavia, il dato risale al periodo 2019-2020 e non tiene conto delle conseguenze della pandemia di Covid-19 che potrebbero aver modificato la situazione.

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