La Russia sprona un sistema di pagamento panafricano alternativo al dollaro
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Quarto tour in Africa del ministro degli esteri Sergei Lavrov
La Russia auspica l’adozione di un sistema di pagamento panafricano alternativo al dollaro
31 Maggio 2023
Articolo di Redazione
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Sergei Lavrov e William Ruto durante la recente visita del ministro degli esteri russo a Nairobi (Credit: Office of the President of the Republic of Kenya)

Ѐ iniziato il 29 maggio dal Kenya il nuovo tour africano del ministro degli esteri russo Sergei Lavrov, il quarto nel continente dall’inizio dell’anno – a pochi giorni da quello del suo omologo ucraìno -, a riprova della frenetica attività di Mosca per aumentare la sua influenza e cercare sostegni, in particolare nei paesi lungo la costa orientale e meridionale.

Dopo l’incontro con Lavrov, il presidente William Ruto ha dichiarato che il Kenya lavorerà per «approfondire le relazioni» con la Russia e che i due paesi firmeranno entro la fine dell’anno un accordo commerciale per «dare alle imprese lo slancio necessario». Cosa che farà torcere il naso agli Stati Uniti, con cui il Kenya ha storici rapporti, non solo commerciali.

In conferenza stampa, tra le altre cose, il ministro russo ha chiesto un accordo speciale in cui i paesi regolino i reciproci pagamenti in valute locali, una storica battaglia del gruppo dei BRICS (India, Cina, Russia, Brasile e Sudafrica), il cui obiettivo è oggi proprio quello di scardinare il dominio della valuta statunitense nel sistema finanziario internazionale, a favore di un “nuovo ordine mondiale”.

E sarà questo infatti anche uno dei temi forti del controverso vertice dei cinque in programma a fine agosto in Sudafrica, paese in cui Lavrov concluderà il suo viaggio africano il 1° giugno con la partecipazione al summit dei ministri degli esteri dei paesi del BRICS, dopo essere passato in Burundi – dove l’azienda statale russa realizzerà una centrale atomica – e in Mozambico.

«La forza del dollaro sta diminuendo. Il sistema di pagamento alternativo è un processo esistente. Sta iniziando a guadagnare ritmo e, in sostanza, questo avrà un buon effetto sull’economia mondiale», ha detto Lavrov, riferendosi alle discussioni sulla valuta per il commercio transfrontaliero. «Dobbiamo proteggerci dall’impatto negativo dei meccanismi creati dall’Occidente e costruire catene di approvvigionamento indipendenti dal ricatto occidentale», ha aggiunto.

Un suggerimento di cui si è fatto subito portavoce Ruto che poco dopo ha chiesto ai leader africani di fare i primi passi verso l’abbandono del dollaro USA, a favore di un sistema di pagamenti panafricano che faciliti il commercio all’interno e all’esterno del continente, «in modo da non dover essere ostaggio di nessuna valuta».

In particolare, il presidente kenyano ha esortato i suoi colleghi in Africa a mobilitare le banche centrali e commerciali per aderire al Pan-African Payments and Settlement System (PAPSS), lanciato nel gennaio 2022.

Si tratta di un sistema per il commercio intra-africano, sviluppato dalla African Export-Import Bank (Afreximbank) e dal segretariato dell’African Continental Free Trade Area (AfCFTA o ZLECA) con il sostegno dell’Unione Africana e delle banche centrali del continente. Un progetto che finora ha stentato a decollare, ma che potrebbe ritrovare nuovo slancio proprio grazie alle pressioni di Mosca e dei BRICS.

«Stiamo tutti lottando per effettuare pagamenti per beni e servizi da un paese all’altro a causa delle differenze nelle valute. E in mezzo a tutto questo, siamo tutti soggetti alle condizioni imposte dal dollaro», ha detto Ruto.

Attualmente, i commercianti africani e le loro banche locali utilizzano banche corrispondenti, di solito negli Stati Uniti e in Europa, per completare i pagamenti tra due valute africane, principalmente in dollari e talvolta in euro. E sono necessari dai tre ai cinque giorni affinché il pagamento arrivi alla banca del destinatario, con addebiti, a volte anche significativi, in ogni fase. (MT)

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