Pagina 2 – Nigrizia

Libri
Ondjaki
Trasparenti
Edizioni E/O, 2022, pp.304, € 18,00
09 Maggio 2024
Articolo di Arianna Baldi
Tempo di lettura 3 minuti

Luanda, anni Novanta. Mentre la città sta per essere stravolta dalle estrazioni di petrolio, la quotidianità dei suoi abitanti scorre caotica e faticosa. Al centro del racconto, un condominio e i suoi inquilini, che lottano per la sopravvivenza in mezzo alla fitta costellazione di dolori e nostalgie che li tiene in vita. «Era un palazzo, forse un mondo. Perché ci sia un mondo basta che ci siano persone ed emozioni», scrive Ondjaki, pseudonimo di Ndalu de Almeida.

Ma la complessa geografia interiore dei protagonisti è del tutto trasparente agli occhi dei potenti, troppo occupati a predisporre tutto per la pioggia di denaro che arriverà nelle loro tasche grazie allo sfruttamento dei giacimenti. Le vicende personali dei protagonisti e l’articolato contesto storico e geopolitico in cui si trova l’Angola si mescolano, uniti da satira politica, realismo magico e scorci fugaci di intenso lirismo. L’elemento fantastico è qui lo strumento per restituire, in modo solo in apparenza paradossale, maggiore concretezza al vissuto delle persone.

E così la trasparenza si traduce in una condizione non solo sociale, ma esistenziale. Tra inflazione, guerra civile e corruzione dilagante, Odonato, abitante del palazzo, diventa progressivamente trasparente e fluttuante a causa del dolore per la perdita del figlio, un delinquente rimasto ferito in una sparatoria, che sparisce nel nulla. Odonato lo cerca in lungo e in largo finendo in una spirale kafkiana che mostra tutte le storture burocratiche e amministrative della città.

Un’odissea senza lieto fine che lo svuota dall’interno. «Soffro di una disorganizzazione delle nostalgie», spiega alla moglie Xilisbaba, stranita dalla sua trasformazione fisica. La sua vicenda, come quella degli altri inquilini, racconta di una popolazione stanca, ma creativa, abile nel reinventarsi. Da JoãoPianoPiano, che si improvvisa grande impresario e inaugura sul tetto del palazzo un cinema all’aperto specializzato in film pornografici, al giovane VenditorediConchiglie che gira la città in compagnia del Cieco, in un’accoppiata bizzarra quanto poetica.

E capita che tutti si ritrovino nell’enorme e surreale pozza d’acqua all’ingresso del condominio, causata da un problema con le tubature, e in cui si immergono nei momenti di relax come fosse una piscina termale.

Trasparenti è un libro pieno di vita e di sentimento. È percorso dall’atmosfera frizzante della musica lusofona e dai grandi paesaggi angolani, che si contendono gli stralci di terra preservati dall’urbanizzazione e dà una gran voglia di tuffarsi nell’oceano al calar del sole ascoltando la musica di Paulo Flores e Ruy Mingas. La sua densa struttura simbolica ne sorregge le stravaganze. Tutto acquista progressivamente significato. Così come il fuoco che divampa a Luanda, con cui il libro si apre e si chiude, è il segno di una forza tanto distruttrice quanto generatrice, della cui spirale i cittadini sono la fenice. «Non farmi morire – dice il Cieco -, senza sapere il colore di questa luce calda».

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Libri
Michele La Rosa
La ricerca in Africa di Dio. In ascolto della voce dell’Altissimo, in ascolto della voce dei poveri
Europa edizioni, 2024, pp. 201, € 16,90
09 Maggio 2024
Articolo di Giuseppe Cavallini
Tempo di lettura 2 minuti

Papa Francesco ha detto di frequente che è soprattutto nei poveri che incontriamo Dio. Così la loro condizione si trasforma in privilegiato luogo teologico della sua presenza. Nei racconti di vita raccolti in questo libro, l’autore conferma quanto siano vere le parole del pontefice, ma soprattutto offre una testimonianza personale su come veramente l’incontro con i poveri possa trasformare radicalmente la vita delle persone.

Il tempo da lui trascorso in Kenya, spesso in compagnia di un amico missionario, è stato un graduale percorso di conversione a livello umano e di fede, illuminato dalla percezione della presenza misteriosa di Dio, che lo ha accompagnato lungo tutto il tragitto della sua vita.

L’ esperienza professionale che lo ha condotto a lavorare per diverse aziende o nel volontariato, oltre che in Kenya, in Nigeria, Angola, Algeria oltre che in Arabia Saudita e in Francia, hanno arricchito la sua esistenza fino a renderlo, come lui stesso scrive, una persona nuova, motivata fortemente dalla fede. In un passaggio esistenziale simile a quello di tanti altri giovani, è passato dalla rabbia per le ingiustizie sociali innegabili del nostro tempo alla maturità consapevole e impegnata a fianco dei poveri.

In una sintesi ispiratrice tra professione specializzata, incontro con i poveri ed esperienza di fede vissuta nel mistero, l’autore aiuta i lettori a capire quanto sia importante non smettere mai la ricerca di Dio, che si manifesta spesso nell’ascolto e nella condivisione con le persone semplici, che meglio riflettono la sua presenza.

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Libri
Goffredo Fofi
Quante storie. Il “sociale” dall’Unità a oggi. Ritratti e ricordi
Altreconomia, 2024, pp. 138, € 14,00
09 Maggio 2024
Articolo di Jessica Cugini
Tempo di lettura 2 minuti

Parte da Umberto Zanotti Bianco, Fofi. È a questo archeologo antifascista che fa risalire il concetto moderno di assistenza sociale. Di pagina in pagina scorrono nomi ed esperienze di donne e uomini che hanno costruito la storia del sociale in Italia. L’autore li ripercorre tra aneddoti, scritti e ricordi personali, restituendo un passato che, come scriveva la maestra socialista Margherita Zoebell nel secondo dopoguerra, deve diventare azione, futuro. Perché è questo il miglior modo per ricordare figure di persone, laiche e religiose.

Goffredo Fofi narra una determinazione che abita chi vuole ricostruire il paese partendo da idee differenti: urbanistiche, che sognano quartieri con case popolari e operaie; culturali, che spaziano dall’alfabetizzazione all’educazione con il movimento di cooperazione educativa; di crescita comunitaria come i centri ecumenici tipo l’Agape, dove i campi estivi diventano humus per quel che oggi conosciamo come servizio civile internazionale.

I capitoli più corposi l’autore li dedica a due figure diventate mitiche: Danilo Dolci e Adriano Olivetti. Il primo per lo sciopero al contrario e la non violenza come metodo di rivendicazione sociale; il secondo con un’idea nuova di fabbrica, da cui gli operai escono la sera con i libri sottobraccio presi dalla biblioteca. Una ricchezza italiana troppo spesso dimenticata, un anelito di costruzione che doveva essere, come recita il titolo della prefazione di Giuseppe De Rita, “dappertutto e dal basso”, perché solo così può essere il cuore del diritto sociale di un paese.

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Libri
Antonella Selva
Donne Terra Dignità. Un reportage a fumetti
Astarte, 2024, pp. 124, € 15,00
09 Maggio 2024
Articolo di Jessica Cugini
Tempo di lettura 2 minuti

Nel 2013 nasce nel villaggio Lambarkiyne, nell’entroterra marocchino non distante da Rabat, una cooperativa di contadine che lavorano collettivamente i frutti della loro terra. È la loro esperienza a segnare il punto di svolta che allevia le fatiche di una comunità che soffre per il mancato diritto alla terra. Dopo la confisca dei terreni da parte dei francesi, l’avvento dell’indipendenza fa sì che tutto passi al demanio statale e alla gente non rimanga nulla.

Lo Stato decide infatti di mettere all’asta le terre confiscate, e quel pezzo di terra di 650 ettari, che la gente del villaggio coltiva, viene ceduto a un privato per 45 anni. Un tempo esorbitante per una comunità che si vede minacciata dal parlamentare che la vuole cacciare. È in quel contesto che nasce la prima associazione “l’agricoltore moderno”.

Ed è in quel contesto che le donne rivendicano protagonismo, la consapevolezza di un progetto che può essere pilota di un agire diverso di transizione ecologica, che coinvolge un intero villaggio e allarga i confini fino ad arrivare al Salone internazionale del gusto di Torino e alla vetrina di Slow food, che fanno conoscere in Italia questa realtà, che diventa un reportage giornalistico a fumetti, grazie ad Antonella Selva.

Nel lavoro di Selva si inserisce la battaglia della comunità neo rurale che abita l’appennino tosco-emiliano, la ritroviamo a Bologna nel mercato contadino di Campi aperti, perché certe storie di resistenza inevitabilmente si intrecciano.

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Libri Migrazioni
Cecilia Ferrara, Angela Gennaro
Perdersi in Europa senza famiglia. Storie di minori migranti
Altreconomia, 2023, pp. 220, € 16,00
26 Marzo 2024
Articolo di Redazione
Tempo di lettura 3 minuti

Ferrara e Gennaro fanno parte di un team di 28 giornalisti di 14 paesi diversi, Lost in Europe. Un gruppo che da anni recupera storie di ragazze e ragazzi che arrivano in Europa. È da questo immenso lavoro che nasce questo libro di giornalismo investigativo, capace di raccontare una realtà di cui si parla ancora troppo poco. Le migrazioni infatti si narrano spesso dimenticando che tra le persone che si muovono non ci sono solo quelle adulte, ma anche le minorenni che, giuridicamente, avrebbero diritto a una accoglienza obbligatoria e protetta. Il loro status di minori, per di più spesso non accompagnati (da qui la dicitura msna, minori stranieri non accompagnati), è di fatto condizione di particolare fragilità, cui dovrebbe corrispondere una specifica attenzione nella presa in carico.

A dire l’entità di questo fenomeno è lo stesso Unhcr, secondo il cui rapporto Global trends, il 43% delle persone rifugiate nel mondo sono bambine e bambini; in un pianeta che conta come minorenne il 30% della sua popolazione umana. Il che ci dice che ci sono più minori migranti che stanziali. Il 2023 per l’Italia è stato, dal 2016, l’anno in cui si è registrato il numero più alto di ingressi di msna. Dal 2018 al 30 giugno 2023 sono state 71.388 le persone msna arrivate, 21.594 quelle di cui si sono perse le tracce. Quasi 12 al giorno. Il che ci racconta subito che c’è qualcosa che non funziona nel sistema.

Ferrara e Gennaro raccolgono le storie di questi ragazzi (quasi il 90% msna è maschio) che arrivano in Italia. Per ciascuna traversata in mare indicano le coordinate gps che permettono di tracciarli, dopo arrivano nomi e rotte; per i confini via terra invece si soffermano sui giri del game di respingimenti e ritorni dal via che vivono coloro che fanno un altro tipo di viaggio. Quello in cui non si parla di scafisti ma passeur. In cui il rischio è sempre alto, fino a quando si arriva nella agognata Europa, attraverso l’Italia.

E qui? E qui c’è una legge, l’unica in tutta Europa dedicata ai msna, la legge n. 47 del 2017, detta legge Zampa, che vieta il respingimento alla frontiera senza alcuna deroga. Una best practice che prevede procedure di accertamento per l’età, un sistema di percorsi di accoglienza con tutela rafforzata, una persona tutor che ti segue. Una ottima legge insomma che però rimane sulla carta. Perché a fine settembre dello scorso anno il governo Meloni decide che di deroghe se ne possono fare. Ad esempio se non ci sono strutture dedicate alle persone minorenni, queste possono andare in quelle per adulti. E se c’è il dubbio che chi arriva non sia davvero minore, nel dubbio lo si considera adulto. Così si hanno meno problemi e paletti nella gestione.

A tutto questo si aggiunge chi scompare nel nulla; chi vede la sottrazione alla propria madre della genitorialità perché considerata inidonea; chi si ammala per lo stress di un limbo che non sembra finire mai; chi è ragazza ma, essendo numero esiguo, non trova competenze adatta ad accoglierla; chi viene trafficato o conteso.

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