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Verso Arena 2024 / 4 Pace e disarmo
Tavolo pace e disarmo
Arena di pace 2024 costituisce un grande banco di prova per unire le proprie forze per obiettivi di pace condivisi. La pace non è solo assenza di guerra, non è un cessate il fuoco o la resa all’ingiustizia, non è solo assenza di violenza e sfruttamento. La pace è nonviolenza in tutte le sue dimensioni: economiche, sociali, culturali, interpersonali
10 Maggio 2024
Articolo di Luciano Ardesi
Tempo di lettura 1 minuti

Questo articolo è uscito nella sezione “Chiesa è missione” della rivista Nigrizia di maggio 2024.

Lo sguardo con cui è partito il Tavolo pace e disarmo è stato quello rivolto a tutte le vittime. Si uccide con le armi, ma non solo, si pensi agli stupri, alle mutilazioni, alle torture. E le vittime sono anche al di fuori delle guerre: si muore per fame, sul lavoro, per l’inquinamento, per i […]
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Pace e Diritti Politica e Società
Gruppi armati e governo firmano una “dichiarazione di impegno” per porre fine alle ostilità
Dal tavolo di mediazione in Kenya l’impegno per la pace in Sud Sudan
17 Maggio 2024
Articolo di Redazione
Tempo di lettura 2 minuti
Delegazioni sud sudanesi e alte autorità africane all'avvio dei lavori (Credit: Radio Miraya / X account)

Una “dichiarazione di impegno” per una pace duratura, definita dal ministro degli Esteri del Kenya una “prima pietra miliare” per porre fine ai conflitti interni che da anni paralizzano il Sud Sudan, è stata firmata il 16 maggio tra il governo di transizione sudanese e i gruppi armati che non hanno aderito agli accordi di pace che nel 2018 misero fine a cinque anni di guerra civile.   

La firma dell’accordo, il cui contenuto non è stato reso pubblico, arriva a una settimana dall’avvio dei colloqui di mediazione ad alto livello, iniziati il 9 maggio a Nairobi, dopo che nel marzo 2023 l’ennesimo stallo dei precedenti tentativi di mediazione, in corso dal 2019 a Roma sotto l’egida della comunità di Sant’Egidio, aveva spinto il presidente Salva Kiir a chiederne il trasferimento in Kenya.

Lo ha ricordato lo stesso Kiir in apertura dei lavori, ringraziando papa Francesco e Sant’Egidio per il loro costante sostegno all’iniziativa di pace e sottolineando le solide basi su cui è stata costruita.

Alla cerimonia era intervenuto anche il leader di uno dei principali gruppi armati sudsudanesi, Pagan Amum, ex segretario generale del Movimento di liberazione del popolo sudanese (SPLM), ora leader del Real-SPLM, che in qualità di portavoce dei gruppi di opposizione aveva invitato tutti ad «abbandonare questa mentalità conflittuale», a «smettere di vederci come nemici» e a considerarsi invece come «fratelli e sorelle».

Presenti al momento della firma anche alti funzionari governativi, diplomatici, gruppi di opposizione, società civile e partner bilaterali, in qualità di testimoni dell’impegno a favore del processo di pace in Sud Sudan.

Tempi stretti

La speranza – il processo di mediazione è stato chiamato proprio così in lingua kiswahili, tumaini – è che si arrivi alla firma di un’intesa che sblocchi l’annoso impasse. E in tempi rapidi, perché a dicembre dovrebbero tenersi le prime elezioni democratiche del paese dopo l’indipendenza dal Sudan, raggiunta il 9 luglio 2011.

Un percorso disseminato di ostacoli, primi tra tutti proprio le rivalità e i conflitti etnico-politici e la mancata attuazione di molti dei punti chiave dell’accordo di pace del 2018.

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Benin Economia Niger
L’intervento della compagnia petrolifera cinese allenta le tensioni
Benin: ripreso temporaneamente l’export di greggio dal Niger
17 Maggio 2024
Articolo di Redazione
Tempo di lettura 2 minuti

Il ministro beninese dell’energia, Samou Seïdou Adambi, ha dichiarato che è stato provvisoriamente revocata la decisione di bloccare le esportazioni di petrolio greggio dal Niger attraverso il porto di Cotonou, dopo un incontro tra il presidente Patrice Talon e il direttore generale della compagnia cinese National Petroleum Corporation (CNPC) che gestisce l’oleodotto che dal Niger raggiunge Cotonou.

La scorsa settimana, infatti, in un’escalation di tensioni con il suo vicino, il Benin aveva dichiarato di aver bloccato le esportazioni dal Niger, senza sbocco sul mare, chiedendo al paese guidato dalla giunta militare di riaprire il confine alle merci e di normalizzare le relazioni prima che le spedizioni di greggio possano riprendere.

«Abbiamo deciso di autorizzare l’imbarco della prima nave nelle nostre acque, tuttavia è da notare che questa autorizzazione è solo provvisoria» ha detto ai giornalisti il ​​ministro Adambi dopo l’incontro con i partner cinesi.

Le relazioni tra Benin e Niger sono tese da quando un colpo di stato in Niger nel luglio 2023 aveva portato il blocco regionale dell’Africa occidentale, ECOWAS/CEDEAO, a imporre severe sanzioni per più di sei mesi.

«Era previsto che i flussi commerciali nella regione si sarebbero normalizzati dopo che il blocco aveva revocato le sanzioni per dissuadere il Niger dal ritirarsi dall’unione politica ed economica. Ma il Niger ha finora tenuto chiusi i confini alle merci provenienti dal Benin e non ci ha formalmente detto il motivo per cui lo ha fatto», ha dichiarato il presidente Patrice Talon la scorsa settimana.

Il primo ministro del Niger, Ali Mahaman Lamine Zeine, aveva replicato asserendo che il blocco delle esportazioni di petrolio del Niger da parte del Benin violava gli accordi commerciali tra i due paesi e con i partner cinesi. Ha aggiunto inoltre che il Niger non può riaprire il confine con il Benin per motivi di sicurezza.

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Arena di Pace 2024 Chiesa e Missione Pace e Diritti Podcast
Il pontefice protagonista dell'Arena di Pace del 18 maggio a Verona
Africa Oggi podcast / Le risposte sulla pace di papa Francesco
16 Maggio 2024
Articolo di Luca Delponte
Tempo di lettura 1 minuti
Papa Francesco alla Giornata mondiale per la pace 2022
  • Il Santo Padre ospite d’eccezione a Verona per l’Arena di Pace che torna dopo 10 anni dall’ultima edizione.
    Sempre più messa in crisi, la diplomazia deve farsi strada tra strumentalizzazioni e narrazioni che escludono ogni opzione di dialogo.
    “Si spende molto più per la morte che per la vita e lo scandalo è che lo si trova normale”, racconta in questo podcast il vescovo di Verona, Mons. Domenico Pompili.
    Mentre, per don Renato Sacco di Pax Christi, il vero nemico di chi promuove la guerra talvolta diventa anche chi prova a mediare.

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Ambiente Economia Politica e Società
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La strategia della multinazionale / La politica degli agri-hub
Eni fa un buco nell’olio
Come biocarburante, Eni scommette in Kenya e Congo sulla coltivazione del ricino, presentata come resistente alla siccità e adatta alla coltivazione su terreni di scarsa qualità. È un flop. Scarsa la produzione e misere le paghe agli agricoltori locali che si vedono pure
17 Maggio 2024
Articolo di Luca Manes (Re: Common)
Tempo di lettura 1 minuti
Semi di ricino (Credit: Transport & Environment)

Questo articolo è uscito nella sezione “Africa 54” della rivista Nigrizia di maggio 2024.

È stato esplicitamente menzionato dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni nei (pochi) progetti alla base del Piano Mattei. Sarà realizzato in Kenya ed è «dedicato allo sviluppo della filiera dei biocarburanti». Se ne sta già “occupando” Eni, il colosso energetico italiano. Ma non tutto starebbe andando come previsto. E lo si intuisce leggendo il rapporto […]
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